Esonero spese sanitarie per le forze dell’ordine: impugnata la legge regionale

Abruzzo. “La Regione Abruzzo resisterà all’impugnazione, da parte del Consiglio dei Ministri, della legge 27 del dicembre 2021 con cui abbiamo disposto l’esonero dalla compartecipazione sanitaria per tutti gli esponenti delle forze armate, forze di polizia, protezione civile, del corpo nazionale dei vigili del fuoco e della polizia locale.

 

Crediamo nella bontà di quella norma che abbiamo voluto e sostenuto, la difenderemo e sono certo che vinceremo come già accaduto in passato”. Lo hanno detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e il capogruppo della Lega Vincenzo D’Incecco commentando il provvedimento.

La Regione Abruzzo ha adottato negli ultimi anni una serie di iniziative tese a sostenere i rappresentanti delle forze dell’ordine con azioni concrete e tangibili – hanno ricordato il Presidente Sospiri e il capogruppo D’Incecco -, a partire dall’utilizzo gratuito dei mezzi di trasporto pubblico per i pendolari, una misura che anzi mirava anche a incentivarne l’uso al fine di garantire maggiore sicurezza a bordo degli stessi mezzi.

Assicurare agli esponenti delle forze armate e delle forze dell’ordine l’esonero dalla compartecipazione alla spesa sanitaria significa dimostrare attenzione per chi ogni giorno lavora a difesa dei cittadini, garantendo la vigilanza dei nostri territori, esponendo a ogni rischio e pericolo la propria vita a tutela degli altri. Ora, il Governo ha deciso di impugnare la norma in quanto ritiene le stesse meramente riproduttive delle disposizioni statali che stabiliscono un diritto all’esenzione analogo per tali categorie, e che le stesse, al contrario, integrino per altra categoria un livello ulteriore di assistenza. In particolare, all’articolo 1 il Governo ritiene che la norma regionale non può non ingenerare il dubbio che venga ad essere erogato un livello ulteriore di assistenza, che la Regione non può garantire, essendo il Piano di rientro dal disavanzo sanitario.

Al comma 2 dell’articolo 1, in fase di leale collaborazione, il Ministero della Salute ha ritenuto che l’impegno che la Regione avrebbe assunto, modificando la norma nel senso di prevedere la copertura individuando le risorse necessarie all’interno del programma operativo 2022-2024 della Regione Abruzzo in corso di predisposizione, non consente di considerare superate le criticità evidenziate, ritenendo che il rinvio alle risorse previste dal programma operativo, ancora in corso di predisposizione, è troppo generico.

In sintesi il Governo ritiene che l’estensione dell’esenzione, così come disposta dalla legge regionale, con riferimento agli infortuni sul lavoro delle categorie previste dalla legge, integra un livello ulteriore di assistenza sanitaria, a maggior ragione nei casi in cui il periodo di due anni indicato non coincida con quello di durata dell’infortunio.

Fra l’altro il Governo ritiene che la Regione Abruzzo, proprio in quanto interessata dal piano di rientro, è assoggettata per legge statale al divieto di spese non obbligatorie. Ora con i nostri uffici legali regionali – hanno detto il Presidente Sospiri e il capogruppo D’Incecco – verificheremo le obiezioni sollevate dal Consiglio dei Ministri, accerteremo le possibili eventuali migliorie necessarie per ottimizzare il provvedimento legislativo, e resisteremo, sicuri delle nostre ragioni”.

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