Disagio abitativo: i sindacati degli inquilini chiedono incontro alla Regione

Abruzzo. Le segreterie regionali dei sindacati confederali degli inquilini ed assegnatari Sunia, Sicet e Uniat unitamente ad Unione Inquilini hanno richiesto un incontro urgente per sottoporre al Presidente Marsilio, all’assessore regionale Quaglieri, alla presidenza del consiglio regionale, a tutti i gruppi consiliari presenti in Regione e all’Anci, le loro preoccupazioni sui temi del disagio abitativo.

I segretari Giuseppe Oleandro (Sunia-Cgil), Alberto Corraro (Sicet-Cisl), Antonio Mazza (Uniat-Uil) e Walter Rapattoni (Unione Inquilini) evidenziano con preoccupazione l’impatto che la pandemia, la guerra e la crisi energetica stanno avendo sul disagio abitativo nella nostra Regione.

A tale riguardo i sindacati ritengono centrale il ruolo della Regione, dei Comuni e di tutta la politica regionale, in ordine ad alcuni temi importanti che la fase attuale consegna, alla responsabilità delle istituzioni e delle forze politiche.
Rimane prioritario affrontare con urgenza il mancato finanziamento da parte del Governo dei Fondi Nazionali per il sostegno all’affitto e la morosità incolpevole e la mancata erogazione del RdC che, a partire dal prossimo mese di agosto, farà venire meno la possibilità per i quasi 17 mila percettori di far fronte al pagamento dei canoni di locazione.
In secondo luogo, bisogna fronteggiare l’emergenza sfratti (soprattutto per morosità incolpevole).

Le Organizzazioni sindacali degli inquilini e assegnatari, ritengono che il disagio abitativo necessita di un ripensamento complessivo delle politiche pubbliche e occorre individuare priorità, risorse e modalità attuative del “Programma per la qualità dell’abitare”, anche alla luce della rimodulazione degli strumenti per gli “ecobonus” e “sismabonus”, per la riqualificazione delle periferie, dei quartieri di
ERP e delle aree interne.
Questo necessita di nuovi investimenti e l’individuazione di ogni utile strumento per favorire l’efficientamento energetico sia del patrimonio pubblico che privato, mediante investimenti con fondi regionali, nazionali e comunitari.

Occorre infine, puntare su un forte rilancio dell’edilizia residenziale pubblica sia per aumentare l’offerta degli alloggi ERP da destinare alle fasce sociali più bisognose sia per avviare un piano diffuso di interventi finalizzato alla manutenzione e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente.
Il confronto con la Giunta, la Presidenza Regionale e i gruppi consiliari, nonché con l’Anci Regionale non può che partire da queste problematiche per individuare risposte concrete ad un disagio sociale acuto che rischia di andare fuori controllo.

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