Covid: aumentano i disturbi post traumatici negli adolescenti

Abruzzo. Casi in aumento, in tempi di pandemia, dei disturbi post traumatici tra bambini e adolescenti fino ai 18 anni: oggi nei centri del gruppo Ini sono circa duemila i pazienti presi in carico, con le famiglie, per disturbi provocati dalla pandemia e dalla sottrazione dei bisogni di contatto, di aggregazione, di esperienza ludica e ricreativa e delle normali relazioni sociali.

 

E’ il bilancio del servizio messo in campo con il progetto ‘Amazoom’ dai Centri di scienze riabilitative e diagnostiche per l’età evolutiva operanti nel Gruppo Ini, l’Istituto Neurotraumatologico Italiano, fondato dal compianto professor Delfo Galileo Faroni, che da oltre 70 anni opera in Lazio, Abruzzo e centro-sud Italia. Responsabili del progetto sono Maria Nicoletta Aliberti, neuropsichiatra infantile, Fabiana De Iorio, psicologa e psicoterapeuta, e Claudio Marrella, psicologo.

Con la pandemia – spiega Aliberti – si è palesata la necessità di offrire uno spazio ulteriore e dedicato soprattutto a bambini e genitori, con esperti pronti a dare risposte alla condizione di affaticamento psicologico e mentale. Abbiamo rilevato un’accentuazione dei disturbi legati alla difficoltà di controllare l’impulsività e l’aggressività, disturbi del comportamento alimentare e disturbi ansiosi, fino alla depressione”.

Il servizio si sviluppa attraverso una prima visita di un medico neuropsichiatra in presenza dei genitori con il bambino, finalizzata a valutare il bisogno e l’analisi dei sintomi. In seguito alla condivisione con la famiglia dell’esito valutativo, si struttura un percorso di presa in carico, in cui famiglia e bambino vengono sostenuti in un percorso di riabilitazione integrata, che può essere legato a psicomotricità, logopedia e supporto psicologico.

Le visite possono essere svolte anche con collegamento online, in caso di quarantene e positività al covid.

 

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