Azione in Abruzzo: la Regione non investe più sulla formazione professionale

Oltre un centinaio i partecipanti al webinar di giovedì scorso organizzato dal Responsabile Regionale Politiche Giovanili di Abruzzo in Azione Simone Cococcia, sul tema “Abruzzo 2021: Disoccupazione giovanile e Formazione Professionale- Status Quo”.

 

All’incontro ha preso parte anche Giulia Bigoni consigliere regionale dell’Emilia Romagna e responsabile nazionale di Azione per le Politiche Giovanili. Dal confronto sono emersi dati a dir poco preoccupanti sullo stato dell’arte per quanto riguarda la formazione professionale in Abruzzo. Intanto l’11,4% delle ragazze e l’8.4% dei ragazzi abruzzesi fino ai 15 anni, lascia lo studio, rispetto alla media del 7.9% delle vicine Marche.

 

Nella fascia d’età tra i 15 ed i 24 anni, poco più del 39% sono i giovani che rinunciano alla formazione, richiedendo una dimensione professionale anticipata, mentre nella fascia tra i 25 ed i 34 anni, secondo lo studio di Simone Cococcia, l’Abruzzo sconta una minore preparazione scolastica e minore formazione professionale precedente, con l’inevitabile e maggiore esclusione dal lavoro. C’è poi il dato sulla categoria dei cosiddetti NEET, cioè coloro che non hanno e non cercano un lavoro e non frequentano corsi di formazione, e qui la percentuale nella nostra Regione è pari al 18.2% per gli uomini e al 27.7% per le donne nella fascia d’età tra i 15 ed i 34 anni, rispetto, sempre alle Marche, al 14.2% per gli uomini e al 23.1% per le donne (Fonte ISTAT).

In questo contesto la Regione Abruzzo sembra aver mollato definitivamente la presa sul Piano Formativo, con un misero 5.6% di giovani iscritti a corsi di formazione professionali indetti dalla Regione, del totale formato nazionale, ma soprattutto, sempre riferito al 2020, rispetto al 60.9% della Lombardia, sempre del totale formato nazionale, questo secondo i dati forniti dal MIUR. Sembra che i giovani abruzzesi non siano poi così interessati alla proposta di piano formativo della Regione e come dargli torto se consideriamo l’altro dato, fornito questa volta dal sito agenzia coesione.gov.it, in base al quale l’Abruzzo è passato dal 7.41% d’investimenti per il personale dedicato alla Formazione Professionale nel 2012, al 3.88% del 2018, fino al misero 1.93% del 2020. Nelle proposte lanciate da Azione, a livello nazionale, su come investire i fondi del Recovery Plan, una fetta importante è riservata proprio al settore della formazione e della scuola in un Paese, come quello dell’Italia, che sconta un fortissimo ritardo rispetto al livello di preparazione dei giovani di altri paesi europei.

“Anche per questa ragione – commenta Simone Cococcia – non possiamo non esprimere il nostro forte disappunto rispetto al modo in cui la Regione Abruzzo sta gestendo le Politiche Giovanili e da questo punto di vista chiediamo e continueremo un rapido cambio di passo.”

“La crisi ha messo in risalto più che mai che oggi sono necessarie le competenze – ha detto a chiusura degli interventi il Promotore di Abruzzo in Azione, Giulio Cesare Sottanelli – conoscere la tecnologia, lavorare ad una formazione dove ricerca e sviluppo siano propedeutici alla produzione. La scuola deve tornare a diffondere la bella attitudine alla lettura per approfondire le conoscenze culturali del nostro Paese in cui ogni territorio, e il nostro Abruzzo in tal senso è un fulgido esempio, ha un bagaglio di storia, tradizioni ma anche di competenze che aspettano di essere valorizzate”.

 

 

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