Abruzzo zona rossa per un giorno. Meloni: cialtroni al Governo

Abruzzo di nuovo zona rossa oggi dopo la decisione del Tar dell’Aquila di sospendere l’ordinanza del presidente Marsilio che anticipava la zona arancione che tornerà, come certificato anche dal Ministero della Salute, dalla giornata di domani.

 

A Pescara, il centro più grande della regione, negozi chiusi, e ragazzi di seconda e terza media a casa. Un brutto colpo per quegli esercenti che avevano riaperto da qualche giorno e che oggi, nella giornata canonica dello shopping, a 13 giorni dal Natale, dovranno tenere le saracinesche abbassate. Poche persone in giro, strade semideserte, ma anche cittadini frastornati dalla nuova zona rossa per sole 24 ore.

 

“Cialtroni al Governo. Ieri il Tar ha accolto l’insensato ricorso di Conte, Speranza e Boccia contro l’ordinanza del presidente della Regione Abruzzo Marsilio, che ordinava il passaggio da zona rossa ad arancione. Sempre ieri, Speranza ha firmato una nuova ordinanza che fa passare l’Abruzzo a zona arancione ma a partire da domenica 13 dicembre. Il risultato è paradossale: l’Abruzzo ritorna zona rossa ma per un solo giorno. La sinistra produce un mostruoso paradosso burocratico e fa cambiare colore tre volte in tre giorni ad una Regione, ignorando le drammatiche conseguenze che la follia di queste scelte avrà sui cittadini, le famiglie e le imprese

abruzzesi. Marco Marsilio ha fatto la cosa giusta e noi siamo dalla sua parte contro un governo di ottusi incompetenti, che blatera di dialogo e collaborazione istituzionale ma non sa nemmeno dove stanno di casa”.

Lo dichiara il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

 

Mauro Febbo. “Se non ci fosse stata per la coraggiosa, ragionata e sicura,perché certificata dal CTS, decisione adottata dalla Regione Abruzzo di anticipare la riapertura di alcune tipologie di attività commerciali e artigianali, saremmo rimasti inspiegabilmente relegati in zona rossa fino ad oggi”. Questo il commento del capogruppo regionale d Forza Italia Mauro Febbo che aggiunge quanto segue: “L’ordinanza emanata dalla Regione Abruzzo di tornare in zona arancione scaturisce solo dopo aver verificato la diminuzione dei ricoveri, la discesa dell’indice di contagio e, soprattutto, nasce dall’esigenza di alcune specifiche attività economiche di riaprire con l’avvicinarsi delle feste natalizie.

 

D’altronde, al contrario, abbiamo chiesto un sacrificio anticipando l’entrata nella zona rossa e con altrettanto senso di responsabilità abbiamo invece adottato decisioni che hanno permesso in sicurezza un respiro economico a quelle attività penalizzate. Infatti questo Governo regionale non è rimasto indifferente di fronte al grido di allarme di oltre 36.000 attività tra aziende commerciali e artigianali che occupano circa 110.000 lavoratori al fine di salvaguardare risorse economiche che rappresentano tra il 18 e il 25 per cento del volume d’affari annuale già fortemente compromesso dagli effetti del Covid.

 

Aziende di somministrazione, commercio al minuto di vario genere, servizi alla persona, laboratori artigiani, che nella loro totalità rappresentano quasi 40 per cento delle imprese attive, ed occupano circa il 25 per cento della totalità della forza lavoro, dovevano essere “tutelate e garantite” come lo sono tutti i lavoratori pubblici e delle grandi e medie aziende. Questi i motivi che hanno supportato la decisione di riaprire sempre all’insegna della massima attenzione alla sicurezza e con la garanzia rappresentata dai tecnici della sanità e della prevenzione del contagio. Non voglio entrare – conclude Febbo – nel merito della ‘scontata’ decisione del Tar Abruzzo ma reputo grottesco questo accanimento portato avanti da alcuni ‘nani’ della politica. Pertanto noi continueremo a lavorare per il bene dell’economia abruzzese che deve essere salvaguardata e sostenuta a differenza di chi pensa solo a salvare la propria poltrona senza alzare un solo dito a difesa dell’Abruzzo”.

 

Articolo Uno Abruzzo : “Le responsabilità sono solo di Marsilio”.

 

A pagare per la prepotenza e per lo scontro istituzionale continuo con il Governo portato avanti dalla Regione sono, purtroppo, ancora una volta gli abruzzesi.

 

 

Malgrado il Governo avesse concesso che se la zona arancione fosse scattata da mercoledì e non da lunedì non avrebbe impugnato l’ordinanza, la scelta di procedere comunque da parte di Regione Abruzzo, con una evidente forzatura e senza attendere i 21 giorni previsti dalla norma nazionale, lo ha costretto ad impugnare di fronte al Tar l’ordinanza regionale.

 

In questo Paese esiste una Costituzione e non poteva, giustamente, passare il principio che ogni Regione si determina in totale autonomia, persino arrivando a contestare e a non applicare misure restrittive che, nel pieno di una pandemia con ancora 800 morti al giorno, sono decise dal Governo centrale.

Purtroppo la conseguenza è che oggi formalmente l’Abruzzo sarà di nuovo zona rossa (anzi a leggere la sentenza del TAR non ne siamo mai usciti) e da domenica, con provvedimento del Ministro Speranza, zona arancione.

 

 

È evidente lo sconcerto che possono provare i cittadini abruzzesi e soprattutto i commercianti.

 

 

Ma se si forzano le norme per motivi politici, in un momento così delicato, si finisce poi per scaricare le conseguenze sulle persone che in questa Regione vivono e lavorano.

 

 

In ogni caso un finale già scritto.

 

 

E’ una brutta pagina per l’Abruzzo.

 

 

Che non fa esultare nessuno, per essere chiari fino in fondo, ma che porta responsabilità precise che sono esclusivamente in capo alla giunta regionale e al Presidente Marsilio.

 

M5S. Era tutto assolutamente prevedibile se non scontato: il TAR ha rimesso l’Abruzzo in zona rossa annullando gli effetti dell’ordinanza che Marsilio ha adottato contro la legge, solo per nascondere le sue responsabilità, e fare propaganda politica al suo “bellissimo” partito sulla pelle dei cittadini abruzzesi. Il disastro della gestione abruzzese dell’emergenza sanitaria lo avevamo denunciato in ogni modo, chiedendo per tempo di porre rimedio, ma siamo sempre stati ignorati, e ogni offerta di collaborazione è stata snobbata. Dovevano fare da soli per portarci ad essere l’unica Regione rossa (cioè con alto rischio sanitario) in Italia, nonostante la nostra sia una piccola regione a bassa densità abitativa, quindi con una possibilità di contagio obiettivamente bassa. Basti pensare che nel confinante Lazio, che ha una metropoli come Roma, ma ben gestita, il sistema sanitario ha retto perfettamente e la Regione è stata sempre gialla. Certamente la sanità in Abruzzo già versava in pessime condizioni da anni, ma con l’Amministrazione Marsilio si è toccato il fondo. Vorremmo davvero sapere cosa ne hanno fatto delle enormi risorse che lo Stato ha trasferito loro in questi mesi, e poi, come se non bastasse, con la inedita quanto palese violazione delle leggi costituzionali che regolano il rapporto tra Stato e regioni ci hanno reso lo zimbello d’Italia. È dovuta intervenire la magistratura, e non perché lui sia perseguitato da “sceriffi rossi” o altre amenità, come ha sostenuto Marsilio in alcune deliranti dichiarazioni, ma perché se fosse passato il principio che ogni Regione fa ciò che vuole, senza rispetto delle regole a tutela della salute pubblica nel bel mezzo di una pandemia, saremmo andati verso il caos più assoluto. Se ogni Regione fosse stata gestita come l’Abruzzo oggi in Italia ci sarebbe l’apocalisse. Da domani l’Abruzzo tornerà arancione con ordinanza del Ministro Speranza, cioè in piena legalità. Chiediamo noi scusa agli abruzzesi per ciò che hanno dovuto subire, per tutta la confusione creata da Marsilio a commercianti e famiglie, che si è aggiunta allo stress di un momento così complesso, per non parlare dei ristori economici regionali che non sono mai arrivati, e di tutto il resto. In un Paese normale Marsilio si sarebbe dovuto dimettere seduta stante. Purtroppo sappiamo che questo non succederà, sappiamo che continuerà ad usare la nostra Regione, sappiamo che ne dovremo vedere tante altre. Ma noi ce la faremo, nonostante loro e nonostante tutto. Carmela Grippa Portavoce m5s Camera On.le Valentina Corneli Portavoce m5s Camera Gabriella di Girolamo Portavoce m5s Senato Giampiero Lettere Consigliere comunale m5s Pescara Paola Ballarini Consigliere comunale m5s Montesilvano Filomena Passarelli Consigliere comunale m5s Spoltore Simona Astolfi Consigliere comunale m5s Silvi Silvia Mazzocchetti Consigliere comunale m5s Pineto Patrizia Terzilli Consigliere comunale m5s Bellante Livio Sarchese Consigliere comunale m5s Francavilla Mario Cutrupi Consigliere comunale m5s San Giovanni Teatino Emilio Falcone Consigliere comunale m5s Atessa

 

 

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