Abruzzo, il giorno dopo i ballottaggi: nel centrodestra accuse Forza Italia-Lega

Il giorno dopo l’esito dei ballottaggi a Chieti e Avezzano, con la sconfitta in entrambi i casi dei candidati della Lega, nel centrodestra abruzzese si respira un’aria da resa dei conti. Lo si intuisce dalle dichiarazioni di giornata.

 

Da una parte Forza Italia, accusata di aver boicottato i candidati del Carroccio, dall’altra la replica di scelte imposte.

 

Nazario Pagano e Maurizio Gasparri (Forza Italia). “ Forza Italia ha voluto e fondato la coalizione di centrodestra, che ha sempre sostenuto con la forte determinazione di Silvio Berlusconi. Le recenti elezioni amministrative in Abruzzo hanno ancora una volta dimostrato il ruolo centrale di Forza Italia nella coalizione di centrodestra, e allo stesso tempo hanno fatto emergere alcune criticità. Non c’è stato un adeguato e approfondito confronto su alcune candidature a Sindaco. A Chieti e ad Avezzano sono state avanzate proposte senza nessun margine di confronto o di discussione. Gli esiti non sono stati positivi e di questo ci rammarichiamo, perché riteniamo fondamentale la coesione del centrodestra e la sua affermazione a tutti i livelli locali, regionali e nazionali. Non possiamo non rilevare, al di là di alcune polemiche che registriamo con grande stupore e disappunto, che il candidato Di Stefano a Chieti al primo turno ha avuto una percentuale significativamente più bassa rispetto a quella della coalizione che lo sosteneva.

 

Al ballottaggio, nonostante accordi politici che hanno ricomposto l’area del centro destra, Fabrizio Di Stefano ha ottenuto un numero di voti più basso rispetto a quello conseguito al primo turno. Lo rileviamo senza alcuno spirito polemico, ma ritenendo che bisogna fare delle analisi corrette sui risultati e sui numeri prima di arrivare a delle conclusioni sbagliate che, soprattutto, non hanno fondamento. Per quanto riguarda Avezzano poi rileviamo che la volontà di Forza Italia di giungere a un ufficiale apparentamento, peraltro condivisa anche dal Presidente della Regione e da Fratelli d’Italia, non è stata raccolta dalla Lega, per motivi a tutt’oggi sconosciuti . Questi risultati devono essere motivo di riflessione per tutti. Perché l’unità della coalizione è fondamentale, ma lo è anche un esame approfondito delle scelte che si fanno. E rileviamo che i toni usati nei confronti di Forza Italia non solo sono stati inopportuni, ma non hanno trovato alcuna giustificazione nei risultati che abbiamo richiamato e che vogliamo analizzare, lo ribadiamo senza spirito polemico”. Lo dichiarano il sen. Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia è il sen. Maurizio Gasparri, responsabile Nazionale Enti Locali di Forza Italia.

Gianfranco Giuliante (responsabile enti locali della Lega). E’ surreale, il principio di realtà non solo viene distorto ma denegato.

Come sempre in politica c’è un prima e un dopo: il prima sottolinea, dopo gli inevitabili dibattiti sulle diverse candidature, la lealtà della Lega su ogni scelta di coalizione per le tornate elettorali di L’Aquila, Pescara, Teramo e in Regione ove la Lega ha appoggiato le diverse candidature di Forza Italia e di Fratelli d’Italia portandoli alla vittoria; il dopo è che le scelte della Lega, viceversa, sono state oggetto di “cecchinaggio” e di fuoco amico e le elezioni di Avezzano e Chieti ne sono la dimostrazione.

Forza Italia che esplicitamente ha attuato tale operazione, oggi si lascia andare a dichiarazioni deliranti ove i fatti sopravanzano la menzogna: la Lega è il primo partito in tutte le città dove si è votato ed ha eletto sette consiglieri.

Forza Italia è sparita e non ha eletto nessuno.

Se D’Eramo deve dimettersi per i risultati in Abruzzo, Pagano e la varia umanità che lo circonda, responsabile di quanto avvenuto, dovrebbe essere “almeno” oggetto di “interdizione politica e non solo” onde evitare altri spiacevoli inconvenienti.

Va infine sottolineato il “sottile” ricatto di Febbo in merito ai “numeri” in Regione: “siamo in tre e potremmo mandare a casa Marsilio se provate a mettermi in discussione”, una minaccia più che palese di cui il teatino va fiero. In caso di nuove elezioni, nessuno di Forza Italia verrebbe rieletto e, in tutta franchezza, stentiamo a credere al suicidio politico di massa per difendere Febbo e la sua strafottenza.

Se il criterio è che quando si perde, il candidato è sbagliato, ci si chieda se Febbo abbia tratto tale convinzione dalla sua personale esperienza laddove è riuscito a perdere da uscente nelle elezioni provinciali di Chieti” cosi in una nota Gianfranco Giuliante,responsabile regionale Enti locali (Lega) .

 

 

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