Lettere referendarie e sms, il giudice non archivia e dispone nuove indagini

Il Giudice per le Indagini Preliminari Antonella Di Carlo non ha archiviato come richiesto dal PM il procedimento che vede coinvolti il Presidente Luciano D’Alfonso e il segretario del PD Marco Rapino in merito all’invio di una lettera di propaganda referendaria e di SMS, disponendo con l’ordinanza depositata lo scorso 18 dicembre ulteriori indagini.

 

Pertanto, sulla base della richiesta di archiviazione avanzata dal PM Campochiaro e dell’opposizione depositata il 12 giugno dall’esponente in cui si evidenziavano diversi aspetti che non parevano essere stati chiariti nel corso delle indagini, il Giudice ha disposto nuovi approfondimenti che dovranno avere una durata massima di 6 mesi.

 

Il Giudice Di Carlo ha ritenuto carenti gli accertamenti svolti su alcuni punti e ha chiesto di approfondire quelli relativi agli SMS con particolare riferimento al numero di messaggi inviati, il mittente (se D’Alfonso o chi per lui e, in questo caso, perché) e il contesto generale in cui sono avvenuti i fatti, come, ad esempio, il tipo di rapporto intercorrente tra D’Alfonso e De Sanctis e l’attività svolta da quest’ultimo.

 

“Siamo soddisfatti per l’esito dell’udienza”, spiega Michele Pezone, legale di Augusto De Santis, autore degli esposti, ” e siamo pronti a collaborare con gli inquirenti per definire tutti gli aspetti della vicenda al fine di ricostruire esattamente i vari passaggi e di arrivare ad una valutazione serena della rilevanza penale o meno dei fatti. In ogni caso ricordo che per quanto riguarda l’invio della lettera sul Referendum Costituzionale l’AGCOM si è già espressa censurando il comportamento della Regione che aveva invaso illegittimamente la sfera della propaganda elettorale”.

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