L’Abruzzo all’Europa: ‘lasciate in pace le piccole e medie imprese’

L’Aquila. Nella seduta di ieri, mercoledì 26 luglio 2017, la IV Commissione Consiliare ha approvato le Osservazioni della Regione Abruzzo alla Proposta di Regolamento Europeo che fissa le condizioni e la procedura con le quali la Commissione Europea può chiedere, direttamente alle imprese, di fornire informazioni in relazione al mercato interno.

Sul documento, noto con la sigla COM (2017) 257, era già arrivato il parere della III Commissione Consiliare, titolare delle competenze per l’Agricoltura, per lo Sviluppo Economico e le per Attività Produttive.

La base della proposta di regolamento prevede che la Commissione Europea potrebbe richiedere informazioni alle imprese quando ritiene che ci sia una grave difficoltà nell’applicazione del diritto dell’Unione Europea riguardo al funzionamento del mercato unico e quando queste informazioni non siano già disponibili perché fornite da uno Stato e pubbliche, oppure quando fornite da una qualche altra persona fisica o giuridica.

La posizione dell’Abruzzo è critica rispetto a tale proposta, che imporrebbe ulteriori oneri amministrativi e finanziari per le imprese tutt’altro che trascurabili. In base alle stime prodotte dalla stessa Commissione europea, il costo che una PMI potrebbe trovarsi ad affrontare per una singola risposta varierebbe da 300 a 1.000 euro, cui possono aggiungersi altri 1.000 wuro per la consulenza giuridica. Inoltre, in caso di ritardo o inadempimento, l’impresa andrebbe incontro ad ammende e penalità di mora di entità sproporzionata: le ammende possono arrivare fino all’1% del fatturato totale realizzato durante l’esercizio precedente, mentre le penalità di mora possono toccare il 5% del fatturato medio giornaliero dell’impresa o dell’associazione di imprese per ogni giorno lavorativo di ritardo.

Un altro elemento di criticità sollevato dall’Abruzzo, poi, è la possibilità che la Proposta di Regolamento offre alla Commissione Europea, ove ricorrano determinate condizioni, di divulgare le informazioni fornite dalle imprese, nonostante siano ritenute dalle imprese stesse coperte da segreto. Infine la proposta prevede che nell’ipotesi in cui le informazioni fornite dalle imprese siano ritenute pertinenti dalla Commissione europea, la stessa possa aprire una procedura di infrazione nei confronti dello Stato membro senza nemmeno una fase di contraddittorio con lo stesso.

“La IV Commissione Consiliare abruzzese continua a vigilare sulla formazione del diritto europeo con grande attenzione – è il commento del Presidente dell’organismo, il Consigliere Regionale Luciano Monticelli – È un lavoro prezioso che svolgiamo per le nostre imprese e per i nostri cittadini, e desidero ringraziare i dirigenti e i funzionari della struttura tecnica, oltre che tutti i colleghi Consiglieri per i contributi che hanno apportato alla discussione».

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