La nuova legge regionale sui rifiuti: ora la palla passa alle Province

discaricaUna legge che darà finalmente “certezze sulla governance in materia di rifiuti“, grazie all’affidamento alle Province della gestione del ciclo integrato e alla previsione di “strumenti normativi finalizzati ad eliminare le inerzie, le inefficienze ed il rimpallo delle responsabilità a danno dei cittadini”.

L’assessore regionale ai Rifiuti, Mauro Di Dalmazio, ha presentato così, in una conferenza stampa, alla presenza del dirigente del settore, Franco Gerardini, il nuovo testo di legge licenziato dall’Esecutivo regionale e “aperto ad ulteriori contributi migliorativi in sede di esame nell’iter consiliare, essendo ancora aperto un tavolo di confronto con il Governo nazionale per l’analisi di alcune problematicità riguardanti le gestioni e le titolarità esistenti”.

Il disegno di legge adempie ad una previsione della legge nazionale del marzo 2010 che, eliminando gli enti d’ambito, peraltro in Abruzzo mai costituitisi, eccetto per Teramo dove però non è mai entrato in funzione, affida alle Regioni l’individuazione dei soggetti gestori entro il 31 dicembre.

“Dopo una lunga riflessione” ha detto Di Dalmazio “ed un confronto anche a livello nazionale, abbiamo affidato alle Province il ruolo di Autorità d’Ambito perché le riteniamo, per il loro fisiologico ruolo di coordinamento, capaci di realizzare una gestione unitaria sul proprio territorio, raggiungendo quegli elementi di uniformità e, quindi, di virtuosità, ulteriori obiettivi di questa legge”.

In sostanza, i nuovi Ato coincidono con i confini amministrativi delle province e un ruolo primario sarà svolto dai comuni che parteciperanno alla Conferenza territoriale d’ambito. Lo strumento programmatorio è il Piano d’ambito, che definisce l’insieme delle attività e dei fabbisogni degli impianti necessari a garantire la gestione integrata dei servizi.

“Nella legge” ha aggiunto l’assessore “sono state inserite disposizioni stringenti per sopperire ad eventuali inadempimenti nella fase di attuazione, che porteranno un apprezzabile e significativo risultato anche per i cittadini, sulle cui spalle non dovranno più ricadere inerzie e inefficienze. Questo è un punto nodale dello stesso funzionamento della legge” perché a suo dire le criticità che oggi si registrano in materia di gestione dei rifiuti sono sostanzialmente addebitali alle inerzie che hanno pesato sul piano della gestione e che hanno vanificato la possibilità di poter utilizzare milioni di euro per adeguare gli impianti e per sostenere la raccolta differenziata, risorse che la Regione sta recuperando”.

Su questo punto specifico, Di Dalmazio ha annunciato che le risorse recuperate, circa 10 milioni di euro, sono state riprogrammate e “saranno destinate solo laddove esistano progetti cantierabili e sostenibili e con prescrizioni sulla tempistica”.

Più in generale, parlando di ciclo dei rifiuti, l’assessore ha ribadito che “la Regione Abruzzo si muove perfettamente nel solco delle direttive europee e della normativa nazionale per arrivare ad un ciclo integrato completo e moderno. Muoviamo dalla prioritaria necessità di ridurre la produzione di rifiuti, quindi di valorizzare ulteriormente la raccolta differenziata ed il riciclo: a tal proposito l’ultimo anno ha registrato una crescita percentuale maggiore che negli anni precedenti, tanto che l’Assessorato la sosterrà con ulteriori risorse. C’è poi una fase complememtare di valorizzazione energetica e lo smaltimento in discarica come fase residuale. Sulla valorizzazione energetica, fase ineludibile per completare il ciclo dei rifiuti, ad onta delle fuorvianti e ricorrenti strumentalizzazioni, abbiamo chiesto al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) una relazione sulle più efficaci e meno impattanti tecnologie, che ci è stata preannunciata a breve e che sarà portata in discussione anche al tavolo del Patto per lo sviluppo, al fine di operare il massimo coinvolgimento possibile”.

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