Decreto Emergenza Abruzzo: tutta la delusione del centrodestra

I Consiglieri regionali del centrodestra, Giovanni Chiodi, Mauro Di Dalmazio e Paolo Gatti esprimono la propria posizione sul Decreto del Governo approvato ieri e riguardante le emergenze ambientali in Abruzzo.

 

“Se il testo ufficiale del decreto fosse realmente quello che abbiamo avuto modo di leggere, sarebbe semplicemente imbarazzante ed oltraggioso rispetto alle sofferenze e ai danni morali e materiali subiti da decine di migliaia di abruzzesi ed in particolare dalla comunità teramana.

 

Sembra sparita la zona franca, la sospensione temporanea delle tasse resta ferma a quanto già previsto prima del 17 gennaio, il cratere è rimasto inalterato tenendo fuori realtà come Isola del Gran Sasso, Colledara, Castel Castagna e tanti altri Comuni gravemente colpiti. Di risarcimenti per danni diretti e indiretti, fatta eccezione per generici ed insufficienti riferimenti al settore agricolo e zootecnico, non c’è traccia. In buona sostanza, secondo il Governo, dopo la mera dichiarazione dello stato di emergenza, il nulla, come se in Abruzzo e nel teramano non fosse accaduto niente di straordinario.

 

A fronte di questa risposta desolante da parte dello Stato, non si comprende affatto la soddisfazione espressa dal Governo regionale giacché, se questo quadro fosse confermato, si tratterebbe di una sconfitta grave per l’Abruzzo intero e di una patente di irrilevanza politica senza precedenti per chi lo governa. Vogliamo sperare ancora che il contenuto ufficiale del decreto sia radicalmente diverso; in caso contrario, occorrerà una mobilitazione eclatante di tutte le componenti della comunità per la quale dovrà esserci il sostegno di un Governo regionale consapevole della realtà e quindi in prima linea nella battaglia con il Governo nazionale insieme ai parlamentari e ai rappresentanti regionali e locali dei cittadini.

La posta in gioco non è la solita battaglia di prevalenza politica, ma la sopravvivenza ed il futuro di intere comunità. Non c’è alcuno spazio per logiche politiche di appartenenza ma solo per una battaglia comune all’insegna della verità e a tutela dei cittadini abruzzesi e teramani.”

 

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