Comitato Acqua pubblica chiede il rispetto del referendum: no alla remunerazione del capitale investito in Abruzzo

acqua_pubblica2Pescara. Il Comitato referendario abruzzese “2 si’ per l’acqua bene comune”, aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, chiede che “anche nella nostra regione si dia piena applicazione in tempi rapidi all’esito del referendum del 12 e 13 giugno contro la privatizzazione dell’acqua”. Un appello lanciato oggi in conferenza stampa, a Pescara, e basato sul fatto che “dal 18 luglio, giorno di pubblicazione dell’esito referendario sulla Gazzetta Ufficiale, i soggetti competenti sono chiamati a dare attuazione a quanto richiesto da circa 28 milioni di italiane ed italiani”.

Due giorni fa il Comitato ha già inoltrato una lettera al Commissario regionale per la gestione del Servizio idrico, all’assessore regionale ai Lavori Pubblici ed ai quattro Presidenti di Provincia in qualità di Coordinatori delle 4 Assemblee dei sindaci, affinché procedano all’eliminazione della “remunerazione del capitale investito” dalla tariffa del servizio idrico integrato pagata dagli abruzzesi, come stabilito in occasione del voto. Il Comitato ha chiesto anche di procedere immediatamente al calcolo per ognuno dei territori degli ex ATO (Ambito Territoriale Ottimale) della quota della tariffa pagata dai cittadini per il servizio idrico imputabile alla “remunerazione del capitale investito”, dando piena pubblicità (attraverso comunicati stampa, pagine web, ecc.) a tale informazione affinché tutti siano ben consapevoli di cosa pagano nelle bollette. In attesa della necessaria revisione della Legge regionale contenente “Norme in materia di Servizio Idrico Integrato della Regione Abruzzo” è stata sollecitata la procedura per l’adeguamento in tutta la regione della tariffa del servizio idrico integrato eliminando la “remunerazione del capitale investito” ed adeguandosi così a quanto chiesto tramite referendum.

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