Rinviata la discussione sul metanodotto della Snam nella Valle Peligna: ma Chiodi aveva letto il provvedimento?

consilgio_regionaleTorna in Seconda Commissione la discussione per l’integrazione della legge regionale n.32 del 18 dicembre 2009, che di fatto estende al progetto per la realizzazione del metanodotto della Snam (che andrebbe ad attraversare l’Abruzzo, e in modo particolare la Valle Peligna, per 103 chilometri) le norme introdotte all’epoca per bloccare il progetto del Centro Oli di Ortona. Il Consiglio regionale, a maggioranza, ha accolto l’invito del Presidente della Giunta Gianni Chiodi, che aveva chiesto un rinvio in Commissione per approfondire i rischi di incostituzionalità che, a suo parere, erano contenuti nel testo in discussione oggi in aula.

Decisione che ha scatenato le polemiche di tutta l’opposizione. Maurizio di Acerbo, di Rifondazione Comunista, ha dichiarato: “Per l’ennesima volta il Presidente Chiodi chiede di rinviare l’esame del provvedimento relativo al metanodotto SNAM. Credo si tratti della quarta volta che Chiodi chiede di rinviare per approfondimenti. Quello che è intollerabile è che Chiodi dichiari in Consiglio cose non vere e anche offensive. Chiodi ha parlato di improvvisazione quando è lui a non aver approfondito la questione arrivando a dire la baggianata che il provvedimento mancava dell’analisi da parte dell’ufficio legislativo su eventuali conflitti di costituzionalità con il governo. Purtroppo per Chiodi le bugie hanno le gambe corte e il provvedimento era corredato da scheda legislativa (Clicca e scaricalo) . La realtà è che Chiodi non vuole in nessun modo disturbare il governo e tantomeno dispiacere a Confindustria. Poteva senza ipocrisia dire chiaramente che è contro qualsiasi provvedimento che possa stoppare anche momentaneamente il tubo Snam, invece di dire bugie in Consiglio”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere dell’IdV, Cesare D’Alessandro che ha aggiunto: “Ma se Chiodi non si legge neppure le carte che lo riguardano, a chi risponde dei suoi gesti politici? E’ la domanda che molti si pongono e che si sono posti i sindaci della Valle Peligna, inviperiti dall’atteggiamento cocciuto e disinformato del Presidente della Regione”.
Il consigliere Giuseppe Di Pangrazio (PD) intervenuto durante la discussione sulla proposta di legge ha affermato: “Non si tratta di una infrastruttura che serve alla gente del territorio. Essa avrà principalmente un fine di lucro attraverso il commercio energetico con le regioni del nord Europa. Il prezzo più pesante sarà dunque pagato dalle comunità collocate nell’arco alpino. Sarà pagato in termini di turismo, sicurezza e vivibilità. Informo inoltre che nella scheda legislativa è riportata la corretta costituzionalità della norma ed invita la maggioranza al voto favorevole. Inoltre reitera la lettera già inviata al presidente Chiodi di inoltrare la questione metanodotto all’attenzione della conferenza unificata Stato Regione città, essendo un tema di grande interesse nazionale”.

 

Il commento dei Comitati cittadini per l’ambiente. “Uno spettacolo indecoroso: è quello offerto dalla maggioranza in Consiglio Regionale che, obbedendo agli ordini di scuderia del governatore Chiodi, ha deciso il rinvio in commissione della proposta di legge sulla incompatibilità tra grandi metanodotti ed aree altamente sismiche. Unico a disobbedire il consigliere Luca Ricciuti al quale va dato atto di aver mantenuto un comportamento fermo e coerente”.  Il duro commento dei comitati al rinvio, voluto dal presidente Chiodi, dell’emendamento sul metanodotto Snam alla prossima commissione.“In precedenza c’era stata l’offesa fatta, dalla stessa maggioranza, ai numerosi sindaci presenti in aula, con il rifiuto di anticipare il punto all’ordine del giorno. Un fatto grave che denota mancanza di rispetto delle istituzioni locali, così come il successivo voto subalterno evidenzia una avvilente fuga dalle responsabilità da parte di chi è stato eletto per difendere i legittimi diritti dell’Abruzzo nella gestione del proprio territorio. Ciò che rende – continua la nota – ancora più inaccettabile il rinvio, che giustamente ha visto il voto contrario dell’intera opposizione, è l’inconsistenza delle argomentazioni portate dal governatore Chiodi. La presunta incostituzionalità della norma è apertamente smentita dal parere favorevole del servizio  legislativo della Regione e dal responsabile dell’ufficio di presidenza Antonio Sorgi. E’ evidente la strumentalità del rinvio che mira solo a far guadagnare tempo alla Snam e al governo nazionale che intendono imporre a tutti i costi scelte che umiliano la nostra Regione e che sono di disprezzo della volontà espressa da intere popolazioni e da un gran numero di Amministrazioni locali. E’ singolare che l’insabbiamento della legge sia avvenuto nello stesso giorno in cui Confindustria regionale chiedeva al Consiglio di non approvare il provvedimento. Da rimarcare non solo la pesante pressione fatta alla vigilia del voto da parte di chi da sempre difende i corposi interessi della lobby del petrolio e del gas, ma soprattutto gli argomenti fasulli utilizzati : perché l’Abruzzo produce più energia di quanto ne consumi; perché il megagasdotto Snam è di mero attraversamento del territorio regionale e non serve all’economia abruzzese ma all’Eni per potenziare il suo ruolo di “hub”, cioè per trarre profitto dalla rivendita del gas ai paesi del centro Europa; perché la proposta di legge non vieta gasdotti e oleodotti ma ne disciplina il passaggio sul territorio regionale, essendo ciò nel pieno diritto dell’Abruzzo che ha fatto la sua scelta di “Regione verde” e che ha il dovere di applicare il principio di precauzione, data la sua elevata sismicità. Ieri, in Consiglio Regionale, è stata scritta una brutta pagina che non fa onore all’Abruzzo, piegato agli interessi dei poteri forti da chi ha dimostrato di non essere all’altezza del proprio ruolo. Ma stiano certi i governanti subalterni: la lotta dei cittadini continua”.

 

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