Parchi nazionali abruzzesi, esche avvelenate: 132 in tre anni

L’Aquila. Presentata oggi, grazie al protocollo d’intesa tra Corpo forestale dello Stato e i tre Parchi nazionali abruzzesi sottoscritto nel 2014, la nuova unità cinofila antiveleno che opererà presso il Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise (Panlm) e il nuovo automezzo attrezzato per l’impiego dei Nuclei cinofili, dislocato presso il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

L’uso illegale del veleno è oggetto di attento monitoraggio da parte del Corpo Forestale, sia in chiave di prevenzione che repressiva: Dal 2011 ad oggi i Nuclei Cinofili Antiveleno del CFS hanno effettuato: 168 ispezioni urgenti, rinvenendo 132 esche e 36 carcasse avvelenate impiegando circa 1.800 ore di lavoro sul campo e percorrendo 25.200 chilometri; 150 ispezioni preventive con 950 ore di lavoro effettuate e 16.500 chilometri percorsi.

Grazie allo sviluppo dell’analisi criminale del fenomeno, in funzione dei principi attivi rilevati in carcasse ed esche da parte dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, e della localizzazione delle esche, sono stati individuati nel 2015 – per la prima volta in Abruzzo – due avvelenatori, uno in Provincia di Teramo ed uno nel territorio del Parco nazionale della Majella.

Fondamentale resta la tempestiva segnalazione: qualora si abbia notizia di un animale avvelenato contattare il numero di emergenza ambientale: 1515.

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