A rischio l’acqua pubblica in Abruzzo

acqua_pubblicaChiesta l’iscrizione d’urgenza all’ordine del giorno del disegno di legge relativo alla riforma degli ATO e la gestione del  Servizio idrico integrato. La proposta arriva dai consiglieri regionali Giovanni D’Amico, Claudio Ruffini e Franco Caramanico, che hanno avanzato la richiesta nella seduta odierna della 2° commissione consiliare.
“Lascia perplessi il ritardo con cui la maggioranza mostra di non aver alcun interesse a discutere la legge di riforma della gestione del servizio idrico regionale” tuonano in proposito i consiglieri, “considerando  la volontà espressa dall’intero Consiglio regionale di  salvaguardare in Abruzzo il servizio pubblico nella gestione dell’acqua, per tutelare il primario interesse dei cittadini e degli utenti”.
Secondo i consiglieri, infatti, il silenzio che sarebbe calato su questa norma fondamentale lascerebbe pensare a “soluzioni pasticciate che alla scadenza fissata dalla legge  al 31 dicembre 2010 potrebbe portare a gara con privatizzazione delle gestioni. Come oramai di norma la Giunta regionale e la maggioranza di centrodestra, completamente assorbiti dai compiti commissariali del presidente Chiodi, dimenticano  i loro ordinari compiti legislativi, di programmazione e di gestione. Alla nostra  richiesta il presidente Ricciuti si è impegnato a portare la legge alla discussione della Commissione e del Consiglio prima della sessione di bilancio. Pretenderemo garanzie e trasparenza da parte della maggioranza di centrodestra”. Su questo argomento pende il giudizio di un referendum, per il quale sono state già raccolte oltre 700 mila firme per sopprimere le norme che favoriscono la privatizzazione dell’acqua.

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