Terremoto L’Aquila, IdV propone Commissione Parlamentare su attività Commissione Grandi Rischi

terremL’Aquila. “Diventa più che mai attuale e necessaria la proposta dell’Italia dei Valori, presentata da tempo alla Camera dei Deputati, di istituire una Commissione Parlamentare di inchiesta sull’attività messa in campo dalla Commissione Grandi Rischi, che si riunì a L’Aquila il 31 marzo del 2009″. È il commento di Alfonso Mascitelli, coordinatore regionale IdV, all’indomani della notizia dell’indagine avviata su quanto emerse a cinque giorni dal sisma dalla seduta della Commissione Grandi Rischi a L’Aquila.

Secondo Mascitelli, è infatti ora di fare chiarezza. “Bertolaso ha sempre sostenuto che dall’incontro non si evidenziarono elementi per pensare ad un imminente sisma distruttivo come quello che da lì a pochi giorni ha squassato le vite degli aquilani” spiega meglio il politico, “mentre Boschi ha sostenuto che i suoi allarmi erano rimasti inascoltati. È evidente che uno dei due ha mentito.  Ed è doveroso appurare chi sia tra i due, per individuare le responsabilità di chi poteva fare qualcosa e non l’ha fatto per salvare vite umane”.

Dello stesso avviso anche Carlo Costantini, capogruppo IdV alla Regione Abruzzo, che invita i capi della Protezione Civile a “farsi un esame di coscienza e ricostruire tutte le specificità del caso prima di attaccare il lavoro dei magistrati”.

Secondo Costantini, una buona soluzione sarebbe stata nel mezzo, evitando evacuazioni e messaggi rassicuranti. “Ad esempio” spiega in proposito “un segnale di allerta, per consentire ad alcune istituzioni di valutare l’opportunità di una sospensione temporanea delle proprie attività. O, ancora, poteva esserci una valutazione degli edifici più a rischio (peraltro in parte già censiti da uno studio di Abruzzo Engineering) ed un segnale specifico di allerta, circoscritto a chi in questi edifici lavorava o viveva. Qualcosa, rispetto al nulla o addirittura a segnali rassicuranti, poteva essere fatto, anche se i terremoti non sono prevedibili; diversamente, la Commissione Grandi Rischi avrebbe potuto tranquillamente restarsene a casa”.

 

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