“Non abbiamo risolto la crisi ma quello di stasera è un passo concreto, tangibile, rispetto a quello che politica e territorio possono fare insieme e del ruolo che la Provincia può svolgere”. A dichiararlo è il presidente della Provincia di Teramo Valter Catarra al termine del Consiglio provinciale “aperto”, che si è svolto ieri sera, sui temi della crisi economica, delle sue conseguenze sulle famiglie, delle iniziative e dei progetti che possono essere intrapresi per “sostenere mondo produttivo, sistema lavoro e persone” in questa fase così complessa. Le due mozioni iniziali, una per la maggioranza e una della minoranza, sono poi confluite in un unico documento votato all’unanimità.
Una mozione che ha suggellato l’impegno della “politica” e della Provincia a stare a fianco di chi fa impresa fra molte difficoltà congiunturali e strutturali e di chi il lavoro lo cerca o l’ha perso: “senza demagogia, con azioni concrete e fattibili”. Una scelta accolta con apprezzamento da tutte le parti sociali presenti.
Al voto unanime si è arrivati dopo un dibattito di alcune ore che ha visto gli interventi delle parti sociali (Confindustria, Cna, Api, Ance, Apacasa, Confcooperative, Legacoop, Cigl, Cisl e uil ) firmatarie di un Protocollo d’intesa nel luglio scorso, di Confartigianato, del sindaco di Bisenti Ernesto Piccarri (che ha voluto rappresentare le difficoltà della Val Fino) di numerosi consiglieri sia dai banchi della maggioranza che da quelli dell’opposizione.
Con la mozione, la Provincia, si è assunta l’impegno, innanzitutto a “intraprendere tutte le iniziative utili a ridurre gli effetti negativi, soprattutto in termini occupazionali, della crisi”. Con il metodo della concertazione “attraverso il monitoraggio costante dell’Osservatorio provinciale dell’economia e dello sviluppo”. Fra le azioni individuate vi sono quelle rivolte verso il sistema creditizio, il rilancio del “pacchetto infrastrutturale” e degli investimenti su alcuni progetti strategici (come il protocollo Vibrata-Tronto) ma anche una serie di misure anti-crisi immediatamente spendibili.
“Il lavoro svolto dalla Provincia” ha detto Catarra “ha evitato, diciamo nel 20% dei casi, la messa in mobilità dei lavoratori di aziende in crisi. La sinergia creatasi con alcuni vertici aziendali ha consentito un marcato ricorso alla Cassa integrazione straordinaria piuttosto che alla mobilità, tenendo in vita in vita un rapporto di lavoro, nell’aspettativa che un auspicabile miglioramento delle condizioni di mercato possano permettere la ripresa delle attività. Abbiamo attuato interventi che hanno consentito la permanenza di imprese di interesse internazionale, siamo riusciti a portare a casa ammortizzatori sociali in vertenze di particolare complessità, e abbiamo sottoscritto, insieme a pochissime altre Province in Italia, un accordo con le banche per l’anticipazione della cassa integrazione guadagni”.
La mozione approvata dal Consiglio Provinciale impegna il presidente e l’intera giunta a continuare nelle politiche anticrisi utilizzando il metodo della concertazione e del confronto con le forze sociali, a procedere, attraverso l’Osservatorio Provinciale dell’Economia e dello Sviluppo, al monitoraggio periodico dell’andamento del sistema produttivo-economico-occupazionale della Provincia, a chiedere alla Regione Abruzzo di dare priorità nell’ambito del programma FAS alle misure riguardanti il sostegno al credito per le piccole e medie imprese, a sviluppare insieme alla Regione Abruzzo ed alle parti sociali il progetto “Progetto mobilità Zero” finalizzato all’eliminazione dei licenziamenti collettivi attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali, a sostenere l’applicazione del Protocollo d’Intesa per il rilancio produttivo ed occupazionale della Val Vibrata-Vallata del Tronto-Piceno, a favorire la costruzione di un Piano provinciale per l’occupazione promuovendo la partecipazione, non puramente vertenziale, delle parti sociali nella elaborazione degli indirizzi fondamentali, nel pieno rispetto dei ruoli e delle responsabilità di ciascuno.