Chieti. “Nel processo di riorganizzazione degli uffici pubblici o in quello temporaneo di ristrutturazione degli immobili in cui essi sono situati, alcuni quartieri soffrono più di altri. Nella gestione delle emergenze, più o meno temporanee, il confronto diretto coi cittadini dovrebbe costituire un parametro prioritario, perché intercettando gli umori dei residenti, limitare o tollerare il disagio diventa più semplice”.
Inizia così la nota congiunta del vicepresidente del Consiglio Comunale di Chieti, Alessandro Marzoli e del presidente dell’associazione “Zapping”, Giampiero Riccardo, anticipando la presentazione di un ordine del giorno che chieda chiarimenti sul rione Sacrocuore. I due renziani proseguono: “In via Ferri a Chieti sta accadendo l’esatto contrario. Senza alcun tipo di accordo o annuncio preventivo, questa mattina gli abitanti del rione Sacrocuore si sono visti “smontare” le panchine dal marciapiedi. Via Ferri perderà l’intero passaggio pedonale. L’area servirà da parcheggio, in attesa che sia ripristinato quello al Tribunale. Stiamo parlando di un rione che negli ultimi anni è stato lasciato in un grave stato d’abbandono dall’amministrazione Di Primio. Era questa l’unica soluzione? Lo scopriranno i cittadini del rione Sacrocuore attraverso un’apposita interrogazione che presenteremo in consiglio comunale”.
“Quello di via Ferri – continuano Riccardo e Marzoli – è solo un esempio tra tanti, in una città che si sta perdendo lo status di centro storico di millenaria tradizione, per scivolare lentamente verso la condizione di città dormitorio ed enorme parcheggio a cielo aperto. Questo senza che gli amministratori sappiano opporre la minima reazione”.
Per i due renziani “Chieti ha bisogno di un piano strategico di mobilità sostenibile che restituisca a tutti la possibilità di godere a piano dell’antica bellezza cittadina, garantire il corretto funzionamento e accessibilità agli uffici pubblici e al tempo stesso scongiurare l’isolamento commerciale del Colle, offrendo a tutti anche un’opportunità in termini di risparmio sui costi di gestione di un auto. Solo togliendo di mezzo le auto si restituisce vita alla città”.
“Tra le responsabilità politiche di chi guida Chieti – concludono il vicepresidente comunale e il presidente dell’associazione Zapping – la più grave è questa: non aver inciso per nulla sulla congestione del traffico. L’obiettivo di una politica che si propone di restituire umanità al vivere non può che essere quello di eliminare l’automobile dalla città. Noi almeno la pensiamo da sempre così”.