Pescara. Un Pd a due facce: quello che in Parlamento approva lo Sblocca Italia e quello che, sul territorio abruzzese, si spende per promuovere le manifestazioni contro le trivelle petrolifere “avvantaggiate” proprio dal decreto nazionale.
Contro il partito bifronte si scaglia la capogruppo M5S in consiglio comunale Enrica Sabatini, dopo la proposta del consigliere Dem Piero Giampietro di ospitare a Pescara la manifestazione che il 24 maggio porterà in piazza l’intero fronte regionale (e oltre) antri-trivelle: nel 2013 furono in 40mila a marciare.
“Siamo convinti che questa battaglia vada oltre le appartenenze politiche e di partito”, ha detto ieri Giampietro presentando l’ordine del giorno: parole condivise dalla Sabatini, decisa a rivendicare che “proprio grazie al voto di tutti i gruppi nel consiglio straordinario del 24 settembre questa Assise ha espresso la contrarietà al rilascio del parere favorevole al progetto Elsa 2″, ma giudica la scelta del Pd pescarese “atto di compensazione rispetto a ciò che fa il Pd nazionale”.
“A livello locale ci si muove tutti nella stessa direzione”, sostiene la pentastellata, “ma a livello nazionale il decreto Sblocca Italia, detto anche Sblocca Trivelle è fortemente sostenuto dal Pd: vi segnalerei”, ha detto in aula rivolgendosi ai banchi del partito del sindaco Alessandrini, “di far comprendere ai vostri esponenti nazionali, nelle vostre possibilità, quali sono gli effetti sugli enti locali e le conseguenze enormi che condizioneranno pesantemente le attività degli enti locali sulle trivelle”.
Ma la provocazione dei 5 Stelle si estende anche ad altri esponenti abruzzesi del Partito democratico: “Inviterei”, ha concluso il suo intervento Enrica Sabatini, “i parlamentari abruzzesi che hanno votato lo Sblocca Trivelle a rispondere, nella manifestazione che Pescara andrà a fare, del voto dato e perchè ora ci ritroviamo a livello locale a dover fare queste battaglie”.