Turismo a Pineto, Italia Viva: “serve un salto di qualità”

“Pineto ha bisogno di un salto di qualità, occorre avere una visione per i prossimi 30 anni, continueremo ad essere fermi in ogni ambito se non facciamo un balzo in avanti”.

A dirlo i consiglieri comunali di Italia Viva Pineto.

“Non siamo più attrattivi, le nostre bellezze naturali non bastano più, tantomeno sono sufficienti soluzioni apparenti quali i titoli di Città dell’Olio, Bed and Breakfast ,Città Slow o bandiere varie; vanno bene, ma non possono far fare quel salto di qualità di cui la nostra città ha estremo bisogno, noi non diamo la risposta/offerta adeguata alla richiesta”.

E ancora: “Abbiamo la metà dei posti letto rispetto ai comuni limitrofi e soprattutto non diamo i servizi richiesti; gli stessi albergatori sanno benissimo cosa serve per una migliore accoglienza che sia al passo con la richiesta attuale ma le strutture esistenti non possono adeguarsi se non un numero esiguo di esse”.

La soluzione, per Italia Viva Pineto, è “dare seguito al piano strategico strutturale o comunque incentivare le realizzazioni di nuove strutture ricettive. Non serve ribadire come è cambiata la tipologia di vacanza perché molti non si trattengono più molti giorni nello stesso luogo ma prediligono una vacanza di qualità e tempi differenti esigendo un livello più alto. Questa fascia turistica a Pineto non la intercettiamo. Il calo delle presenze turistiche degli ultimi anni insieme al calo degli abitanti, non può che creare una città più povera, in cui ne risente il commercio, la ristorazione, l’artigianato e tutte le piccole attività”.

“Italia Viva”, ribadiscono i consiglieri, “questo ed altro lo aveva scritto nel famoso documento “risveglio”, presentato al sindaco quasi due anni fa, ma il nostro primo cittadino non ha la propensione all’ascolto, ma solo una visione, l’aspirazione ad altre poltrone che è un’ambizione giusta ma in primis ha il dovere di lavorare sodo per la propria città fino all’ultimo giorno senza asserire menzogne e mantenere le promesse fatte in consiglio comunale e in assemblee pubbliche (vedi surroghe promesse al consigliere Martella Gabriele e al consigliere Ernesto Iezzi ed estromissione di Italia Viva a vantaggio di chi ha perso le elezioni, ovvero il m5 poltrone, pardon 5s)”.

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