Sequestro “casa rosa”, Siamo Alba attacca il sindaco: si appropria di meriti che non ha

Alba Adriatica. Una considerazione, espressa a margine dell’operazione che ha portato al sequestro della “casa rosa” ad Alba Adriatica, come la centrale dello spaccio, anima il dibattito politico.

A farlo è il comitato civico Siamo Alba che non ha gradito le considerazioni del sindaco Antonietta Casciotti. “Siamo esterrefatti dai fronte alle dichiarazioni del primo cittadino”, si legge in una nota, “che si è assunta la paternità di collaborazione con la questura di Teramo, la quale ha operato il sequestro della così detta “Casa Rosa”, nota a tutti per la sua funzione di centrale di spaccio di stupefacenti”,

“Ancora una volta il nostro sindaco ci mette in imbarazzo di fronte alle istituzioni, senza un minimo rispetto per il grande lavoro svolto, sfrutta la situazione per tornaconto personale in vista delle prossime elezioni amministrative facendo credere ai cittadini ciò che non è e che non è mai stato.

Chi abita e conosce il territorio sa benissimo che nonostante la casa rosa è abbandonata da mesi, lo spaccio non si è fermato e si è trasferito in altri punti della città.
Ci sembra doveroso precisare che il sequestro preventivo viene applicato quando si teme un nuovo utilizzo pericoloso del bene.

La confisca, invece, ha natura ed effetti definitivi e viene applicata come pena accessoria se il giudice emette sentenza di condanna.
Il problema sicurezza viene mostrato sui social come una continua ricerca di facili emozioni con finalità elettorali.
Il comitato civico “Siamo Alba” ringrazia la procura di Teramo e tutto il personale della polizia di stato della Questura di Teramo per l’ottimo risultato raggiunto”.

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