Acqua, la Ruzzo Reti replica a D’Alberto: “Scarsa conoscenza argomenti, da lui solo preconcetti”

Il consiglio di amministrazione della Ruzzo Reti replica alle dichiarazioni del sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, fornite in seguito alla sua audizione davanti la Commissione d’inchiesta sull’acqua.

“In primis occorre precisare che l’aggiornamento tariffario del Servizio Idrico Integrato viene determinato dall’ERSI (non certo dalla Società di Gestione) sulla base di approfondite valutazioni e in applicazione di un meccanismo rigoroso che, successivamente alla determinazione dei costi efficienti da ammettere a copertura tariffaria, quantificati dalla stessa ERSI e dalla programmazione degli investimenti sul territorio, stabilisce il valore tariffario congruo corrisposto dalla popolazione. La società, quindi, non ha alcuna competenza in merito all’aggiornamento tariffario, che, al contrario, viene stabilito in esito all’istruttoria condotta dall’ERSI, in funzione degli esiti gestionali rilevati”.

E ancora: “Nel biennio 2022/2023, la tariffa del SII (Servizio Idrico Integrato) nella provincia di Teramo ha subito una significativa riduzione, caso quasi unico nell’intero territorio nazionale. Ciò è stato possibile non certo in conseguenza di “operazioni contabili non strutturali”, come dichiarato dal sindaco, bensì grazie ad una gestione accorta e virtuosa della Società Ruzzo Reti SPA che ha, da un lato diminuito i costi di gestione, dall’altro ridotto le perdite reali ed amministrative sul territorio. In questo modo la società acquedottistica teramana ha potuto reperire le risorse necessarie per la copertura dei costi inevitabili maggiorati a causa dell’aumento dell’energia elettrica superiore al 100% (fattore della produzione di primaria importanza nella gestione del Servizio Idrico Integrato) e per un incremento del tasso di inflazione mai riscontrato nell’ultimo ventennio, ma anche per permettere una tariffa più leggera per i cittadini. La proroga della Concessione del Servizio al 2027 non è servita come scrive il sindaco “a dare respiro alla Ruzzo Reti che al 2022 era di fatto una società “decotta”. In realtà è stata una decisione presa dalla Regione Abruzzo non solo per Ruzzo Reti ma per tutte le società operanti nel territorio, al fine di riallineare le precedenti scadenze e garantire al contempo la possibilità di avere tempo e risorse sufficienti e necessarie alla realizzazione delle importantissime opere finanziate dal PNRR, tra le quali merita menzione il nuovo potabilizzatore, realizzato dalla Ruzzo Reti, grazie al quale sarà possibile erogare milioni di metri cubi di acqua di ottima qualità a decine di migliaia di cittadini, evitando rischi di nuove emergenze idriche che hanno afflitto in passato le province abruzzesi”.

Per il CdA, “Quando il primo cittadino dichiara che “gli aumenti degli anni passati e le entrate straordinarie legate ai contributi per il cratere hanno portato, complessivamente, in soli due anni, circa 24 milioni di euro nelle casse della società. Un dato a fronte del quale la tariffa sarebbe dovuta diminuire almeno del 25%” dimentica che le entrate straordinarie del cratere, così come stabilito dall’ARERA, sono state già utilizzate per azzerare le bollette (quindi non una riduzione del 25% ma del 100%) degli utenti ricadenti nel cratere sismico per complessivi 5 anni (quinquennio 2016/2020). Ciò che auspicherebbe il sindaco, ovvero usare queste somme “liberamente” non destinandole unicamente ai beneficiari dell’agevolazione che ne avevano pieno diritto, è illegittimo e contrario alle norme di riferimento ed ai principi regolatori vigenti. Le eventuali e residuali maggiori entrate, oltre a quelle provenienti dalle agevolazioni del sisma, sono state utilizzate per coprire i maggiori costi del servizio, soprattutto gli investimenti sul territorio nel comparto acquedottistico, fognario e depurativo. Parliamo di più di 70 milioni di euro tra opere realizzate e programmate nel quadriennio 2020/23 per mantenere un servizio di assoluta qualità, così come richiesto dalle vigenti norme di settore. Quando infine il sindaco parla di “costi del personale superiori a 4 milioni di euro rispetto a quanto stabilito nel Piano d’Ambito”, non si sa bene a cosa si riferisca. In primis, ai sensi dell’art. 1.3 della Delibera ARERA n. 639/2021, l’ERSI ha provveduto ad adeguare i valori contenuti nel Piano d’ambito, comprese le componenti di costo ammesse a riconoscimento tariffario, in occasione dell’ultimo aggiornamento tariffario. In secondo luogo, il Sindaco dovrebbe sapere che l’eventuale variazione dei costi del personale e delle consulenze non hanno alcun impatto sulle tariffe, in base alle modalità vigenti. In ultimo, occorre di nuovo sottolineare che la Società ha avviato, in piena concertazione con l’ERSI, un percorso virtuoso di gestione all’interno del quale è previsto anche un piano di contenimento dei costi, che ha permesso le riduzioni tariffarie di cui beneficiano oggi i cittadini. 

Di seguito si riporta una tabella relativa all’andamento di alcune voci di costo negli ultimi quattro esercizi:

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Quanto sopra, come più volte riferito riprendendo un concetto che dovrebbe essere ben chiaro ad un amministratore pubblico, senza che tali ottimizzazioni dei costi abbiano minimamente inciso sulla qualità del servizio, vera stella polare nella corretta gestione di un bene pubblico essenziale”.

In conclusione, “duole evidenziare come il primo cittadino di Teramo muova critiche aspre nei confronti delle decisioni assunte dalla Regione e dall’ERSI, criticando in modo del tutto infondato l’ultimo aggiornamento tariffario, nonostante questo accerti una riduzione tariffaria. La società, dal canto suo, approva pienamente il lavoro svolto dagli Enti preposti, condividendo convintamente le scelte adottate. Tutte le lamentele espresse dal sindaco sono evidentemente il frutto di una scarsa conoscenza degli argomenti trattati, nonostante questi siano stati sistematicamente e preliminarmente messi a disposizione di tutti gli amministratori locali del territorio. Forse una lettura più approfondita dei documenti di pianificazione approvati potrà permettere di fugare tutti gli ingiustificati ed immotivati dubbi espressi. Resta, infine, il dispiacere per l’ostinato e permanente atteggiamento pregiudiziale del sindaco di Teramo verso la Società Ruzzo fin dal suo insediamento. Siamo invece molto lieti che tale posizione si confermi largamente minoritaria poiché la gran parte dei comuni soci manifesta, da tempo, spirito di confronto costruttivo, coesione, condivisione e piena consapevolezza del proprio ruolo istituzionale, nel rispetto e nell’interesse, non solo dell’azienda e dei suoi lavoratori, ma soprattutto nei confronti dei cittadini senza indugiare in infondate ed ormai noiose nonché stucchevoli strumentalizzazioni politiche”.

 

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