Roseto, via Settembrini di nuovo allagata

Roseto. “Ieri pomeriggio sono bastati 10 minuti di pioggia per far allagare nuovamente via Settembrini, una delle strade per cui abbiamo più volte chiesto al Comune di programmare l’adeguamento degli scarichi delle acque bianche”.

Il coordinatore locale di Europa Verde Mario Mazzoni, della Libera Coalizione Progressista che sostiene la candidatura a Sindaco di Rosaria Ciancaione, mette ancora una volta in evidenza il problema degli allagamenti nella zona centrale di Roseto, per la quale l’Amministrazione pur avendo a disposizione forti finanziamenti provenienti dal Ministero dell’Interno ha previsto interventi esclusivamente in via De Amicis, ignorando quelli necessari su via Settembrini, via Di Giorgio, via Felicioni e via Leopardi.

“Quale valutazione avrà fatto l’amministrazione comunale quando ha deciso di investire i fondi in una sola via del centro della città”, si chiede Mazzoni,“ignorando strade che con due gocce d’acqua diventano subito come quelle di Venezia? Il sottoscritto ed il circolo locale di Europa Verde, assieme ai residenti della zona, avevano denunciato più di ina volta questa situazione in tempi non sospetti”.

I cittadini delle vie del centro di Roseto infatti negli ultimi due anni hanno inoltrato tre petizioni (l’ultima un mese fa) al riguardo, che sono però finora sempre state ignorate dal Comune. In occasione di improvvisi temporali (di maggiore intensità rispetto al passato) le vie interne sono soggette a repentini e disastrosi allagamenti, con l’acqua piovana che non potendo defluire correttamente tracima dai marciapiedi allagando abitazioni, negozi, uffici e garage. Più volte i residenti hanno rilevato problemi di ordine pubblico, in quanto il transito delle vetture genera delle onde che aggravano la situazione, rendendo persino inutili le protezioni adottate preventivamente da alcuni condomini; in questi frangenti non potendo intervenire Vigili del Fuoco e Polizia Municipale, sono gli stessi residenti a dover invitare gli automobilisti a fare attenzione, con successive discussioni e manifestazioni di più o meno esplicita animosità. Gli interventi richiesti nelle varie petizioni non comporterebbero inoltre grossi impegni economici.

“Sarebbe bastato adeguare le caditoie dei tombini alle sezioni esistenti del canale delle acque chiare”, conclude Mazzoni, “ma il Comune non ha ritenuto opportuno inserire queste vie nel programma di ricanalizzazione delle acque piovane”.

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