Roseto, l’associazione Il Punto ‘abbandona’ il centrodestra: ‘nessuna proposta seria con la Lega’

“La nostra associazione era e rimarrà Il Punto fermo di Roseto e dei rosetani che negli anni ci hanno visto sul campo, riconosciuti come credibili, e si aspettano da noi quella serietà che ha contraddistinto l’azione politica di pungolo e stimolo sui temi a cuore della nostra comunità”.

Lo ha dichiarato l’associazione Il Punto Roseto, precisando che “è per questo che , senza vena di stupore, prendiamo atto delle esternazioni formulate dal segretario regionale della Lega Luigi D’Eramo, confortati nel convincimento che, con questi compagni avventurieri, non avremmo potuto mai garantire una proposta seria e organica di centrodestra che pure con gli amici di Fratelli d’Italia e Forza Italia era apparsa in un primo momento percorribile.
Rimaniamo dell’idea che Roseto, meriti una proposta seria e una coralità d’intenti per portare avanti un programma di lavoro che impone collegialità e spirito di servizio. Tutto questo stava venendo meno”.

“Ci sono sfide importanti – aggunge – da raccogliere e una crisi economica che sta mordendo nuove categorie sociali. Non avremmo potuto, con la litigiosità interna ed esterna che si palesa nei protagonisti del partito nordista, garantire quella solidità che serve alla guida di chi sarà chiamato al difficile compito di far risollevare e sviluppare Roseto. Le fragilità e gli indugi della Lega sul leader della nostra coalizione Alessandro Recchiuti, altro non hanno fatto altro che rendere granitica la posizione del nostro gruppo che in questa nota, all’unanimità, ribadisce che la nostra compagine civica c’era, c’è e sicuramente ci sarà per rappresentare anche Il Punto d’approdo dei rosetani alle prossime amministrative”.

“Noi continuiamo a lavorare per garantire a Roseto la stabilità e le basi per crescere. Ed è per questo che rimarremo in campo, pronti alla sfida elettorale che ci attende, uniti, e disponibili a dialogare con chi saprà essere interprete con noi di questi presupposti politici e programmatici”, conclude.

 

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