Roseto e la polemica sui lampioni che cadono. Pavone: “Avevamo ragione noi col project”

Un pericolo costante che prima o poi potrebbe causare un danno serio a qualche automobilista di passaggio. E’ rappresentato dai lampioni che costeggiano l’ultimo tratto del lungomare sud di Roseto e che cadono perché ormai usurati dal tempo, arrugginiti e fragili sotto ogni punto di vista.

Ne mancano circa 10 e l’ultimo si è abbattuto sulla strada pochi giorni fa, sollevando le polemiche di molti cittadini e delle forze politiche di opposizione.

Un tema, quello della pubblica illuminazione, caro all’ex sindaco Enio Pavone che durante la sua amministrazione aveva approvato un progetto di finanza da circa 6milioni di euro che avrebbe, a suo dire, risolto definitivamente il problema e riqualificato la rete con il potenziamento di alcune linee e il rifacimento di quelle obsolete.

Pavone è intervenuto sull’argomento dopo l’ultimo episodio di cedimento di un lampione. Ha ricordato che il project financing adottato e approvato dal suo esecutivo prevedeva anche la riqualificazione degli impianti termici con la sostituzione delle caldaie non funzionanti nelle scuole e la sistemazione degli impianti semaforici.

Era previsto inoltre il posizionamento di diverse telecamere per il controllo del territorio, grazie anche ad un sistema complesso di telegestione, e la sistemazione di un impianto di raffreddamento nei locali del Palamaggetti che avrebbe permesso l’utilizzo dell’impianto sportivo, in estate.

“E’ veramente incredibile come l’amministrazione comunale”, dice Pavone, “abbia rinunciato a milioni di euro di investimenti privati che avrebbero cambiato in meglio il volto della nostra città, mentre oggi i lampioni continua a cadere. Quel project che noi approvammo è stato ritirato da questo governo cittadino. Se invece fosse stato portato avanti oggi i lavori sarebbero stati ultimati”.

L’ex sindaco chiederà che l’argomento venga affrontato in un prossimo Consiglio Comunale.

Impostazioni privacy