Roseto, cambio di destinazione d’uso: ecco le zone interessate

Roseto. Sarà discussa nel corso del prossimo Consiglio Comunale la Variante sulla Rigenerazione Urbana riguardante i cambi di destinazione d’uso di edifici esistenti e di edifici prossimi o in fase di costruzione. Un atto necessario per sanare situazioni oramai anacronistiche e che consiste in una vera e propria variante al PRG parziale.

“Abbiamo deciso di portare avanti con decisione questa Variante che è stata inizialmente indirizzata dalla precedente amministrazione ma concretizzata da noi in risposta a molti cittadini che attendono da troppi anni”, afferma l’Assessore alla Rigenerazione Urbana Gianni Mazzocchetti.

Le zone interessate dalla variante sono le cosiddette “D1m Mista. Commercio ed infrastrutture direzionali e residenza”, ovvero quelle relative all’isolato tra Lungomare Celommi, Via L’aquila Via Cristoforo Colombo, Via Grottaferrata che sono situate nella zona centrale del lungomare. L’atto riguarda poi le aree comprese tra Nazionale Via Salara, Via Mazzola e Piazza Ungheria e la zona di Via Nazionale del Residence Hercules.

Nelle zone “D1m” sopraelencate, al momento, è ammesso il cambio di destinazione d’uso a residenziale nei limiti del 50% della superficie urbanistica dell’edificio esistente e dell’utilizzo a tal fine solamente dei piani superiori. Escludendo quindi i piani terra, interrati e seminterrati che devono mantenere la destinazione di Sottozona.

Nella variante sono ricomprese anche le zone “C1. Espansione residenziale di iniziativa privata” dove, attualmente, la superficie residenziale complessiva non può superare l’85% di quella totale mentre il restante 15% deve essere destinato ad impianti e servizi relativi alla residenza quali negozi, uffici ecc. Con la Variante le nuove destinazioni d’uso dovranno rispettare i seguenti rapporti: minimo 85% di superficie utile con destinazione residenziale e massimo 15% di superficie utile con destinazione ad impianti e servizi relativi alla residenza quali, negozi uffici ecc.

“Si tratta di zone ed edifici che per tipologia, consistenza, opere di urbanizzazione, superfici, standard e conformazione interna dei locali, si adattano a forme di riconversione con cambio d’uso ai fini residenziali. Inoltre, abbiamo studiato questo atto anche per evitare fenomeni di degrado e abbandono generati dalla dismissione di attività produttive – aggiunge l’Assessore di Azione – La variante va anche a toccare la zona nord del Borsacchio, dove vengono modificate le percentuali di zone residenziali, considerando che il nostro PRG oramai è ben datato. Abbiamo valutato le esigenze e lo sviluppo del territorio che hanno indicato, in tali zone, principalmente la vocazione residenziale, mantenendo comunque una percentuale importante per i fini commerciali”.

 

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