Pineto 2.0 torna sul caso furbette del cartellino: “Amministrazione assente”

Lo scorso dicembre, due impiegate al comune di Pineto, hanno patteggiato una pena a un anno e sei mesi di reclusione per aver usato impropriamente il cartellino e per aver svolto attività personali durante l’orario di servizio.

 

“Siamo sconcertati dal comportamento passivo del sindaco Verrocchio, dell’assessore al personale Mongia; innanzitutto per non aver fatto applicare alcun provvedimento disciplinare verso le due dipendenti e poi per aver palesemente disapplicato la l’articolo che prevede la sospensione cautelare del dipendente in ipotesi di falsa attestazione della presenza in servizio, accertata mediante strumenti di sorveglianza, ovvero in flagranza. Infatti, parliamo di una situazione in cui le prove sono state così schiaccianti da indurre le impiegate a patteggiare”, commenta Pineto 2.0.

“La situazione è vergognosa. Ci saremmo aspettati uno scatto d’orgoglio del sindaco e del Partito Democratico locale, a dimostrazione che quei ruoli non sono puramente figurativi, non sono solo etichette da affiggere alla porta dell’ufficio, ma identificano un ruolo, funzioni, capacità e responsabilità”.

“Ancora una volta siamo costretti a registrare la totale incapacità e complicità degli amministratori, rei di aver taciuto e appoggiato tali comportamenti discutibili sul piano morale, soprattutto in sprezzo a quanti non hanno un lavoro. Infatti, se una delle dipendenti è ancora collocata presso l’ufficio Commercio, l’altra, nel mese di novembre 2017, è stata “promossa” all’Area Lavori Pubblici (posto al 1° piano del Palazzo) ma, non si sa per quale ragione, opera all’ufficio CED situato al 3° piano. Che cosa vuol dire questo?”, si chiede, concludendo Pineto 2.0.

“L’amministrazione inefficiente fa finta di nulla in disprezzo alla stragrande maggioranza dei dipendenti comunali che svolgono la propria attività con onestà e abnegazione mentre le furbette non vengono sanzionate e rimangono nelle loro posizioni o addirittura sono premiate”.

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