Acqua, il Movimento 5 Stelle Teramo in difesa della risorsa

“Nuova udienza del processo che vede sul banco degli imputati figure apicali della Ruzzo Reti per la gestione “discutibile”, secondo noi, del potabilizzatore di Montorio”.

A dirlo il Movimento 5 Stelle Teramo. L’esposto, sollecitato dalla portavoce Pina Ciammariconi, fu presentato nel 2019 in procura dall’allora parlamentare del M5S Fabio Berardini.

“Grazie ad esso i carabinieri del NOE hanno accertato una serie di reati illustrati in udienza dal comandante Antonio Spoletini. Prossimamente verranno ascoltati altri testimoni e saranno poi i giudici a stabilire la verità processuale in merito ad una faccenda a dir poco spiacevole…sempre che i reati non si prescrivano prima, visti i tempi della giustizia. Il tema dell’acqua è stato, è e sarà sempre una delle stelle più brillanti del movimento. In questa vicenda ci siamo sentiti chiamati in causa fin dall’inizio perché l’acquedotto del Ruzzo costituisce una risorsa fondamentale per il nostro territorio ed a fronte di evidentissime carenze in tema di tutela del bene in questione, ad opera dell’azienda, abbiamo ritenuto di dover denunciare quanto da noi verificato. La battaglia ci ha visto tentare di coinvolgere il consiglio comunale, con la richiesta, mai recepita, di costituire una commissione sullo stato dei serbatoi, che avrebbe potuto portare questa o altre amministrazioni a costituirsi parte civile nel procedimento in corso. Occasione mancata purtroppo, evidentemente certi temi non interessano”.

“Va ricordato inoltre”, prosegue la nota del M5s, “che in regione, grazie ai consiglieri del M5S, è stata istituita una commissione di inchiesta sull’acqua per fare il punto sulla gestione da parte delle società presenti sul territorio e le troppe criticità riscontrate negli anni, riguardanti principalmente la totale mancanza di manutenzione delle reti idriche con conseguente dispersione. Non a caso l’Abruzzo è la regione con la maggiore dispersione idrica: 55,6% di quanto immesso in rete. L’acqua pubblica è la nostra stella perché noi lavoriamo nel Paese e nelle istituzioni per garantire il benessere di chi c’è oggi senza farne pagare le spese a chi ci sarà domani. Quel prezioso cucchiaino d’acqua che ci è stato lasciato in custodia deve soddisfare anche le esigenze di chi lo avrà in cura dopo di noi. E la nostra stella continuerà a brillare”.

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