Pineto Partecipattiva contro la maggioranza: ‘piano regolatore o piano regAlatore’?

Pineto. Tra i punti all’ordine del giorno del recente consiglio comunale di Pineto la maggioranza, per il tramite del consigliere delegato Dell’Orletta, ha portato in discussione il nuovo regolamento programmi complessi che ha scatenato le critiche di metodo e di merito del Movimento civico Pineto Partecipattiva, attraverso la consigliera Marta Illuminati.

Il Movimento ha sottolineato in primis le tempistiche e le priorità : perché portare questo punto dopo i recenti eventi alluvionali? Anche per rispetto nei confronti dei cittadini colpiti dai danni sarebbe stato opportuno affrontare subito il tema del rischio idrogeologico e della manutenzione del territorio, come abbiamo richiesto e su cui stiamo lavorando per ottenere il consiglio straordinario. Sia chiaro, il regolamento programmi complessi è uno strumento che andava normato ma alla maggioranza chiediamo quali siano le zone di intervento previste, dove si vuole utilizzare le nuove regole? Ed inoltre, dopo aver redatto il piano strutturale strategico perché non si è messo mano al piano regolatore sul fronte dell’impatto ambientale e dei rischi alluvionali?”

Per Pineto Partecipattiva “tempi e modalità quindi sono sbagliati, senza il minimo senso dei bisogni reali ed immediati della cittadinanza. Anche entrando nel merito delle nuove regole abbiamo rilevato più di una criticità nel rapporto totalmente sbilanciato con il privato a favore di quest’ultimo rispetto agli interessi pubblici : aleatorie, poco concrete e al ribasso tutto il settore delle contropartite, giustificate in base alla crisi economica del settore come se lo stesso Comune non fosse in difficoltà sottoposto a tagli e a restrizioni di bilancio. Eppure avevamo più volte ascoltato dal sindaco Verrocchio che in tema di urbanistica il Comune avrebbe operato discontinuità ponendo paletti chiari e governando da parte del pubblico poche e strategiche opere. In queste linee guida quelle buone intenzioni non ci sono, si può benissimo cominciare a parlare di un piano regAlatore poco trasparente e inefficace sotto il profilo della tutela ambientale”, conclude.

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