Tortoreto, Richi al M5S: mai sottratta alle mie responsabilità

Tortoreto. Il Movimento 5 Stelle attacca, Alessandra Richi risponde.

La lettera aperta diffusa ieri dagli attivisti dei Pentastellati di Tortoreto (rappresentati in consiglio comunale prima da Luca Palanca, poi da Claudia Greccioli), trova una immediata risposta da parte dell’ex sindaco di Tortoreto.

 

La risposta di Alessandra Richi

 

Non mi sottraggo ora e non mi sono sottratta prima alle mie responsabilità politiche e di sindaco pro-tempore. Così quando ho firmato ordinanze urgenti, autorizzazioni all’utilizzo di impianti senza agibilità; quando giorno o notte ho affiancato dipendenti e protezione civile a fronte di situazioni di allerta meteo o nel ricevere le tante doglianze dei cittadini in un momento di esasperazione e crisi economica.

 

Non mi nascondo dietro ad un dito e nemmeno dietro il passato, ma ho solo ritenuto doveroso il tentativo di approvare tutti insieme il bilancio consuntivo e previsionale dell’ente, per le conseguenze e le tempistiche che il momento alle porte dell’estate richiede.

 

Quindi revoca delle dimissioni solo a questo fino ed esclusivamente sino a tale adempimento in consiglio comunale. Semplice dire oggi che si voleva collaborare da parte di chi è assente dalle sedi comunali da più di sei mesi; da chi ha partecipato alle sedute consiliari solo in assenza di altri concomitanti impegni e da chi nelle commissioni consiliari tematiche si è limitato più volte a tacere, con un regolamento sul referendum tanto professato e che in due anni non ha conosciuto neppure l’articolo di inizio.

 

D’altronde come poteva chiedersi l’approvazione del consuntivo 2015 al consigliere Movimento 5 Stelle quando il medesimo non aveva neppure preso parte al consiglio comunale che aveva deliberato il bilancio previsionale 2015? Sfuggendo così alla possibilità di trattare tutti i temi che interessano l’ente comunale.

 

Come approvare per di più un bilancio di previsione 2016 dopo aver votato contro, nella seduta consiliare del 29 aprile, agli atti propedeutici allo stesso circa le invariate tariffe della tassazione locale?

Meglio uscire dall’imbarazzo e lasciare le incombenze del caso, ritenute evidentemente non urgenti, al Commissario piuttosto che dare una prova ultima di responsabilità corale, una voce di buon senso che non deve necessariamente nascere da una richiesta o da un accordo, né da un diktat superiore, ma semplicemente dalla capacità di discernimento e coscienza di ognuno di noi”.

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