Emergenza rifiuti: al via ricapitalizzazione minima del Cirsu. Presto una soluzione per l’indifferenziata

discaricaNotaresco. Alla fine è arrivata dopo tante discussioni la ricapitalizzazione del Cirsu. L’accordo è stato raggiunto nella sede del Consorzio a Grasciano di Notaresco. Dopo una lunga assemblea e preso atto dell’indisponibilità economica di alcuni comuni si è deciso per la ricostituzione del capitale sociale minimo, cioè 120 mila euro e non come richiesto dal presidente Romagnoli 1 milione e mezzo. I sei comuni (Roseto, Giulianova, Mosciano, Notaresco, Bellante e Morro d’Oro) dovranno però accollarsi l’azzeramento delle perdite che ammonta a circa 230 mila euro.

 

All’assemblea era presente il notaio Campitelli che, all’inizio della prossima settimana, comunicherà l’avviamento della ricapitalizzazione del Cirsu alla Camera di Commercio, poi dovrebbero passare 30 giorni per regolarizzare gli atti e portare a termine la mini-ricapitalizzazione. A margine dell’assemblea il sindaco Di Bonaventura avrebbe assicurato i presenti che entro fine mese il contenzioso dell’amministrazione comunale di Roseto con Cirsu sarà portato a termine. Da domani si riunirà, invece, il cda per valutare le “prescrizioni” richieste dai sindaci per avviare la ricapitalizzazione. Tra le varie richieste un nuovo piano industriale con l’estensione del porta a porta in tutti e sei i comuni, il blocco delle tariffe per diversi anni e la gestione da parte del Cirsu della discarica di Grasciano 2 (ndr, quest’ultimo punto non condiviso da tutti). Nel frattempo il presidente Romagnoli avrebbe chiesto, in una missiva appena inviata, alla Deco di accettare i rifiuti indifferenziati nella discarica di Casoni fino a lunedì, quando ci sarà la riunione al comune di Roseto tra sindaci, vertici Cirsu, Sogesa e Deco e per la Regione Franco Gerardini dirigente del Servizio Gestione Rifiuti. Entro fine novembre il destino di Cirsu e di Grasciano 2 dovrebbe essere chiaro. I comuni hanno dato il via alla ricapitalizzazione, anche se minima, ora il Cirsu dovrà trovare a breve una soluzione per i rifiuti di Mosciano, Giulianova, Bellante, Roseto, Morro d’Oro e Notaresco.

La posizione della Sinistra a Roseto. “Un sì anche se troppe questioni rimangono ancora aperte”. È questa la posizione della Federazione della Sinistra di Roseto in merito alla delibera che ieri sera è stata votata al consiglio comunale di Roseto, con la quale il comune si impegna a ricapitalizzare il Cirsu a patto che siano rispettate alcune condizioni. “Esprimiamo – si legge in una nota – soddisfazione per l’approvazione del nostro emendamento, nel quale si condanna l’operato dei cda di Cirsu e Sogesa chiedendo la loro rimozione e nel quale si chiede di portare avanti la proposta di federare tutta la provincia di Teramo in un unico consorzio. I nostri dubbi sono soprattutto sui tempi. Come potranno i sei comuni del Cirsu trovare un accordo con il partner privato in venti giorni, quando non ci sono riusciti in dieci mesi? Nella delibera si chiede di pompare denaro nelle esangui casse del consorzio, a patto che la titolarità di Grasciano 2 ritorni a Cirsu, che vi siano tempi certi per la partenza del porta a porta e chiarezza sulle future tariffe. Obiettivi condivisibili, e sui quali i sindaci si sono ormai impegnati in maniera forte. Ma è la situazione per come è oggi arrivata a causa di una gestione incauta a farci sorgere interrogativi”.
Con la delibera del 15 marzo scorso, il Cirsu si impegnò a riacquistare la titolarità della nuova discarica. Poco più di un mese dopo la discarica torno in capo a Sogesa, alla quale è stata poi rilasciata l’AIA da parte della Regione.
“Troppe lentezze, troppa indecisione è passata commenta la Sinistra rosetana – da quel 15 marzo. Da allora, a Sogesa sono stati concessi troppi atti pubblici nei quali ad essa veniva affidata la titolarità della discarica. A questo punto temiamo richieste di risarcimento milionarie. Perché, poi, quello che si poteva fare a marzo ci si ritrova a farlo oggi, con l’orologio sempre più vicino al punto di non ritorno? Il nostro sì vuole essere un atto di responsabilità nei confronti di un consorzio che noi riteniamo strategico per la provincia di Teramo. Ora il pallino sta a tutti i sindaci, che non potranno più accampare scuse in caso di fallimento. Siamo felici che nella delibera di Roseto sia stata inserita, su nostra proposta, la richiesta di esautorare i due cda Cirsu e Sogesa e di nominare i futuri vertici secondo principi meritocratici. Infine, speriamo che tutte le istituzioni e tutti i partiti, soprattutto il Pd più coinvolto in questa vicenda, portino avanti con forza l’altra nostra proposta approvata ieri sera, quella dell’unione di tutti i comuni teramani per la gestione dei rifiuti, l’unica via per una risoluzione di un’emergenza che ormai è divenuta strutturale”.

Manifestazione pubblica del Comitato Città per Vivere di Roseto su i rifiuti.  Sabato 6 novembre dalle ore 17,00 alle ore 20,00,in Piazza della Libertà a Roseto si terrà una manifestazione pubblica sul problema della raccolta e smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani e del nuovo aumento della tarsu deciso dalla amministrazione comunale, con un comizio di informazione ed una raccolta di firme per la organizzazione ed effettiva attuazione della “raccolta differenziata” e del “porta a porta” nella Città di Roseto e nelle Frazioni.
Il Comitato Città per Vivere, nella figura di Pio Rapagnà, chiederà, ancora una volta, le dimissioni del sindaco DI Bonaventura e della sua Giunta “per non essere stati capaci nel passato e di non essere in grado oggi di risolvere un’emergenza annunciata.

 

 

 

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