Alienazione Julia Servizi, Rosci contro M5S: ‘fanno cattiva informazione’

Giulianova. “Quale occasione migliore per mettere in chiaro una volta per tutte la questione inerente l’alienazione della Julia Servizi, facendo della corretta informazione e rispondendo al M5S di Giulianova, rappresentato in Consiglio Comunale dal Consigliere Margherita Trifoni”.

Così ha dichiarato il consigliere del Partito Democratico, Valerio Rosci, che da qualche tempo ricopre anche il ruolo di Presidente della Commissione Programmazione, Bilancio ed Attività Economiche Sostenibili.

“Sono rimasto sorpreso nella lettura del comunicato del M5S di Giulianova sull’argomento alienazione Julia Servizi – spiega Rosci – Non capisco come possa esserci tanta superficialità sull’argomento facendo della cattiva informazione che sono costretto a rimandare al mittente. Ad oggi mi pare evidente che ancora non è chiaro, che l’espressione di Servizio Pubblico Locale di rilevanza economica e quello di Servizio d’Interesse Economico Generale hanno ‘contenuto omologo’ come stabilito dalla sentenza n.325/2010 della Corte Costituzionale”.

Per il conigliere del PD “il movimento 5 stelle con troppa leggerezza porta esempi di Comuni che a loro dire non hanno dismesso le partecipazioni in attività commerciali di vendita del gas metano senza verificare al contrario che il Comune di Arese che detiene il 75% delle quote in una società che commercializza il gas metano le ha messe in vendita nel pieno rispetto della normativa tramite bando ad evidenza pubblica che è terminato alle ore 12.00 del 21/12/2015, mentre per quanto attiene alla società partecipata direttamente dal Comune di Bari, trattasi di una società che si occupa del vettoriamento all’interno della rete di distribuzione locale rientrando perfettamente nel concetto di attività di servizio pubblico locale (art. 14 del D.Lgs. 164/2000)”. Credo sia una buona occasione anche per mettere in evidenza che come stabilito dalla Corte dei Conti della Lombardia con sentenza n. 861/2010 e come ribadito dall’ANAC con deliberazione n. 12 del 26/01/2011, gli Enti territoriali non possono partecipare nemmeno in società che producono e vendono energia elettrica derivante da fonti rinnovabili in quanto non configurabile come un’attività strettamente necessaria per il perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente, nemmeno se uno degli scopi è quello di abbattere l’inquinamento atmosferico”.

“Ancora una volta in città, tanto si doveva a dimostrazione come la mera strumentalizzazione possa creare false aspettative facendo perdere di vista quello che deve essere il vero obbiettivo. Infatti l’Amministrazione comunale non sta affatto svendendo il patrimonio pubblico, al contrario sta rispettando le norme vigenti con il fine di salvaguardare la città ed i nostri concittadini mediante un’attenta e responsabile azione politica”, conclude Rosci.

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