Festa della musica a Teramo, Arci contro l’amministrazione: ‘copiate la nostra proposta e ci escludete’

Teramo. “Nell’incontro di presentazione del nuovo Assessore alla Cultura, Caterina Provviserio, svoltosi all’Ipogeo, abbiamo appreso della volontà di svolgere anche a Teramo, con vistoso ritardo, la ‘Festa della Musica’ che ricordiamo essere la giornata europea di promozione della musica dal vivo”.

Così commenta il presidente dell’Arci Teramo, Giorgio Giannella, ricordando di aver “atteso, invano, notizie dagli organizzatori indicati nella stessa assemblea pubblica ai quali vanno i nostri complimenti per il programma proposto che ricorda molto un progetto che avevamo condiviso e presentato all’amministrazione comunale per un ‘Abruzzo Open-Day’ tristemente perso dall’amministrazione. Ci chiediamo, però, che cosa possa festeggiare questa amministrazione comunale in una città dove gli spazi per suonare e proporre la musica dal vivo sono sistematicamente perseguitati da multe o ordinanze di chiusura? Conosce il neo assessore chi in questo Paese è stato tra i primi promotori di tale manifestazione europea? Ne parliamo volentieri essendone, come Associazione Ricreativa Culturale Italiana, i primi promotori nazionali dal 1997. Se l’Arci in questa provincia esiste, non esiste piuttosto alcuna sensibilità in questa città che non ha al momento nessun palco e nessuno spazio in cui proporre musica dal vivo e dove l’attuale amministrazione scopre questa manifestazione dopo 30 anni dalla sua fondazione (e mentre soli 2 anni la stessa ricorrenza veniva da noi celebrata in piazzetta del Sole a Teramo senza alcun finanziamento del Comune)”.

Il Presidente dell’Arci non risparmia nemmeno il PD e l’opposizione che “non viene meno al compito di eterna inseguitrice dell’indecente, come nel caso delle interpellanze del consigliere Flavio Bartolini del Partito Democratico rispetto alla recente manifestazione a Piazza Sant’Anna dal titolo ‘Guarda che Luna’, la totale mancanza di coinvolgimento segnala il ivello di improvvisazione nella funzione ricoperta”.

L’Arci quest’anno ha articolato i temi della festa nazionale della musica in sei vertenze per rafforzare il settore e migliorare il “nostro” lavoro per dar modo a tantissimi, soprattutto giovani, di essere parte attiva di questo mondo: operatori, tecnici, musicisti, autori, piccoli editori, insegnanti, etc.

L’associazione chiede più spazi per la musica e la creatività. Il decreto legge “Valore Cultura” prevede che gli immobili statali inutilizzati possano essere dati in uso ad artisti e creativi. Chiediamo che l’Agenzia del Demanio e il MIBACT pubblichino entro i termini di legge del 30 gennaio di ogni anno, l’elenco dei beni e le modalità di accesso ai bandi. Intendiamo elaborare inoltre un protocollo assieme ad ANCI per l’utilizzo di spazi nelle città.

Si chiede anche la riforma del diritto d’autore. “Garantiamo la ripartizione analitica dei proventi da diritto d’autore e promuoviamo le licenze Creative Commons tra gli strumenti a disposizione degli autori per diffondere le proprie opere”.

L’Arci chiede anche che “la futura legislazione sullo spettacolo dal vivo denominata “codice dello spettacolo” sia previsto il riconoscimento delle organizzazioni di terzo settore che organizzano e promuovono attività di spettacolo, nonché l’introduzione della valutazione di impatto sociale per dette attività. Sempre in questo ambito chiediamo una forte semplificazione amministrativa e l’estensione dell’art bonus alle attività di spettacolo. Chiediamo detrazioni fiscali per la frequenza a corsi di formazione in campo musicale per i minori di 18 anni e per l’acquisto di uno strumento musicale. Chiediamo più investimenti a sostegno della pratica, della promozione e della produzione di ogni genere musicale rafforzando anche il Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) per progetti a rete per il sostegno alla giovane creatività”.

Giannella conclude ricordano l’annossa diatriba con l’amministrazione comunale di Teramo con annesse chiusure: “per quando possa essere semplice ‘santificare le feste’ con un ordinanza di chiusura che intercorre da 3 mesi siamo pronti come sempre a confrontarci sui contenuti e le proposte”.

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