Teramo, dialoghi sulla Costituzione, Davide Rosati tra gli studenti

Teramo. La formulazione della Costituzione della Repubblica Italiana del 1947 ha preceduto di un anno la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, adottata dalle Nazioni Unite nel 1948.

 

 

 

 

Questa prossimità temporale potrebbe lasciar supporre una qualche influenza della Costituzione italiana su alcuni articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ad esempio su aspetti che riguardano la libertà personale. Tuttavia bisogna tener conto del fatto che le somiglianze potrebbero essere frutto delle influenze della medesima temperie culturale nell’ambito della quale hanno visto la luce i due documenti. In entrambi casi il periodo era quello successivo alla Seconda Guerra Mondiale, segnato dai tragici effetti della presenza di alcuni regimi totalitari anche sullo scenario europeo. Questa è l’opinione che è stata espressa in proposito dal dott. Davide Rosati, magistrato, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, intervenuto il 21 aprile 2016 presso l’Auditorium dell’I.T.T.”Alessandrini” di Teramo sul tema “I diritti civili nella Costituzione della Repubblica Italiana (1947) e nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948)”, nell’ambito del progetto nell’ambito del progetto “Dialoghi sulla Costituzione”, che l’Istituto di Istruzione Superiore “Alessandrini-Marino-Forti” porta avanti in collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati (A.N.M.).

 

 

 

 

L’incontro, protrattosi dalle ore 9.30 alle ore 12:30, ha visto la partecipazione del Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Alessandrini-Marino-Forti” di Teramo, prof.ssa Stefania Nardini, del prof. Marcello Farinelli e di numerose classi dell’I.T.T. “Alessandrin” e dell’I.P.S.I.A. “Marino”, accompagnate dai loro docenti. Oltre l’analisi del momento storico che ha visto la nascita dei due documenti, il dottor Rosati si è soffermato sulle fondamentali innovazioni che essi hanno comportato nei rapporti tra i cittadini e lo Stato, con l’introduzione di una serie di libertà, certamente non scontate durante tutto il periodo storico precedente, da custodire in maniera gelosa. Ora l’uomo diviene il fulcro fondamentale nei rapporti con lo Stato e nessuno può violare la sua vita se non in base a quanto previsto dalla legge. Gli stati si sono impegnati a rispettare i diritti fondamentali riconosciuti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, sebbene non vi sia un organo sovranazionale che ne controlli il rispetto. I diritti civili e politici, i diritti economici, sociali e culturali che sono stati riconosciuti rivestono ora un valore universale, valgono cioè per ogni epoca e per ogni parte del mondo.

 

 

 

 

 

 

Una tematica di così vasta portata ha suscitato un grande numero di domande da parte degli studenti, che hanno riguardato molti aspetti dell’attualità, spaziando dal diritto alla legittima difesa al diritto di voto per gli stranieri, dal diritto alla privacy al diritto all’informazione, dalle intercettazioni telefoniche alla durata del periodo di reclusione per quanti ricevono una condanna in Italia. Naturalmente non sono mancate domande più strettamente attinenti alla realtà della vita scolastica, come quelle riguardanti l’utilizzo dei telefoni cellulari in classe e la loro possibilità di sequestro da parte dei docenti, in alternativa a sanzioni disciplinari più pesanti. Grandissima la disponibilità del dottor Rosati a soddisfare le curiosità emerse durante l’incontro e ad intrattenere un dialogo con gli studenti riguardante gli aspetti più svariati della vita dei cittadini. Tale disponibilità è stata molto apprezzata dall’uditorio che ha seguito con notevole interesse ed attenzione tutti i passaggi dell’incontro, che si è prolungato oltre il tempo originariamente previsto.

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