Vicenda Poliservice: il 31 gennaio la causa al tribunale delle imprese

Nereto. I due ricorsi sull’elezione del nuovo Cda della Poliservice, la società multiservizi della Val Vibrata a partecipazione pubblica, vengono “fusi” in un’unica causa, con trattazione scritta.

Si terrà il prossimo 31 gennaio, al tribunale delle imprese a L’Aquila, il contenzioso sulla legittimità nella definizione della governance della Poliservice, disegnata nello scorso mese di settembre. In quella occasione sarà discussa l’istanza cautelare alla luce dei ricorsi presentati dal Comune di Nereto (difeso dall’avvocato Francesco Di Giovanni) e dal socio privato Abruzzo Servizi Srl (avvocato Filomena Bellizzi). All’udienza dello scorso 20 dicembre il giudice Christian Corbi, anche alla luce della costituzione della Poliservice (assistita dal legale Pietro Referza) ha assegnato a ciascuno delle parti i termini per replicare alle memorie della controparte.

In ogni caso, il passaggio decisivo si consumerà il prossimo 31 gennaio, quando la causa andrà in discussione. In quella occasione sarà discussa l’istanza cautelare, ossia la richiesta da parte del Comune di Nereto (ad adiuvandum si è nel frattempo costituito anche il socio privato della Poliservice che nn ha eletto rappresentanti nel Cda) di sospendere l’efficacia della seduta nella quale è stato nominato il nuovo Cda della società.

Il nodo del contendere è chiaro e il sindaco di Nereto, Daniele Laurenzi, lo ha ribadito a più riprese. La legittimità delle deliberazioni dell’assemblea dei soci e il mancato rispetto dei dettami dello statuto. Al di là delle disquisizioni di natura giuridica, il passaggio del 31 gennaio rappresenta un momento importante, a prescindere dall’esito.

Anche perché poi la discussione nel merito non sarà, eventualmente, un passaggio brevissimo e sulla nomina del Cda della Poliservice continuerà sempre a pendere la Spada di Damocle di un contenzioso che ha avuto delle ripercussioni anche di natura politica tra i soci della partecipata. E’ ovvio che se dovesse giungere una sospensiva da parte del Tribunale delle imprese, a quel punto potrebbero aprirsi scenari decisamente nuovi, che poi dovrebbero imporre decisioni anche drastiche per assicurare alla società, che opera nel campo dell’igiene urbana, ma non solo, piena operatività. Insomma, la storia contestata sulla definizione del nuovo Cda è ancora tutta da scrivere.

 

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