Teramo, torna la Coppa Interamnia tra novità e problemi: “Non ci sono gli alloggi”

La 46esima edizione della Interamnia World Cup è ormai alle porte.

Dal 5 all’11 luglio, infatti, Teramo tornerà ad essere come di consueto capitale del mondo per la pallamano, con squadre che confluiranno in città da ogni parte del globo per prendere parte al torneo.

Un’edizione, anche quest’anno, alle prese con novità e problemi. Gli elementi di novità sono strettamente necessari dopo anni ed anni di manifestazione, ma solo la bravura dell’organizzazione consente effettivamente di poterli mettere in atto. Così, da quest’anno, ci sarà un torneo per le squadre universitarie, che richiamerà a Teramo formazioni di altri Atenei (che sfideranno la squadra dell’Unite), ci saranno anche quattro formazioni nazionali (tra cui l’Italia), under 19 e under 20, che grazie al rinnovato rapporto con la Federazione (per merito del consigliere federale Fabrizio Quaranta) si esibiranno in piazza Martiri dal 6 all’8 luglio. E poi ci sono un nuovo inno ed una nuova bandiera, ed il confermato premio internazionale di videomaking.

“Sembra tutto rose e fiori ma così non è  – ha detto questa mattina Pier Luigi Montauti, patron della manifestazione, nella sala consiliare del Rettorato – Le squadre porteranno allegria in una città addormentata, ma attendiamo di poter parlare con il nuovo sindaco per risolvere i problemi logistici, altrimenti non sapremo come fare per far alloggiare i ragazzi. Speriamo nel miracolo, di anno in anno avvengono sempre”.

A fargli eco è il Magnifico Rettore Luciano D’Amico, presente come dimostrazione dell’ormai consolidata vicinanza tra Ateneo e Coppa: “Penso che questo evento sia una delle poche eccellenze della città – ha detto – L’Università è debitrice perché siamo stati accolti nell’organizzazione della manifestazione. Credo che la Coppa sia un baluardo contro i crescenti neo fascismi, dimostra quanto sia bello vivere in un mondo colorato“. E ancora: “E’ la mia ultima Coppa da Rettore e spero che possa rimanere per sempre bandiera di Teramo, città da anni votata all’accoglienza. Posso dire che, tra qualche anno, il rinnovato ex manicomio e la rinnovata sede di viale Crucioli potranno contribuire all’ospitalità”.

Ma il Rettore non si tira indietro neanche per la 46esima edizione: “Piano d’Accio è una struttura a disposizione, anche se non è il massimo per l’accoglienza“.

Difficoltà che Fabrizio Quaranta, oggi consigliere federale, ma uno dei cardini delle passate edizioni, sottolinea: “La città è poco accogliente – commenta – Abbiamo fatto fatica a trovare posto all’Italia perché gli alberghi ospitano i terremotati. Non potremo neanche offrire la piscina perché è chiusa. E’ un po’ una scommessa, c’è bisogno di lavorare ad ogni edizione da settembre”.

Un invito implicito alla prossima amministrazione.

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