Teramo, rigenerazione urbana di via Longo: avviata la fase di partecipazione

Teramo. Ha preso il via la prima fase conoscitiva, informativa e consultiva sul progetto di via Longo, la cui finalità è di esaminare gli aspetti di massima dell’ipotesi di rigenerazione e riqualificazione urbana delle 96 unità abitative e con esse dell’intero quartiere.

Il programma di coinvolgimento è aperto al confronto con la società civile e le associazioni, per i suggerimenti, le indicazioni, le proposte.

“La discussione si è sviluppata attraverso la esposizione preliminare dei termini del bando “Partecipazione al piano nazionale di rigenerazione urbana” al quale il Comune ha aderito e delle possibilità che questo produrrebbe qualora il Comune di Teramo risultasse aggiudicatario. Si tratta di un programma interministeriale che finanzia interventi tesi a favorire la qualità dell’abitare e che promuove l’attivazione di processi di rinnovamento di ambiti urbani, con particolare riguardo alla sicurezza dei luoghi e alla rifunzionalizzazione di spazi e immobili pubblici. A differenza del passato, l’Amministrazione D’Alberto ha deciso di intraprendere un percorso partecipato, che tenga in forte considerazione le idee e le esigenze di tutti gli stakeholders del territorio”, specifica una nota del Comune di Teramo.

“Una nuova visione di progettualità partecipata, che potrà caratterizzare l’azione amministrativa, anche per il futuro”, ha dichiarato l’assessore Maranella.  “Sarà mantenuta la destinazione sociale delle abitazioni, valorizzandole in un contesto di riqualificazione connesso al vicino Parco Fluviale. Particolare riguardo sarà osservato nel mantenere il vincolo di destinazione sugli alloggi e sull’intero patrimonio immobiliare, proprio per dare risposta all’emergenza abitativa che colpisce gli strati più deboli della popolazione, gravata anche dalle conseguenze economiche derivanti dalla pandemia in corso”.

“Lavoriamo per dare una prospettiva di rigenerazione urbana dell’area – afferma il Sindaco Gianguido D’Alberto – conservando il carattere prettamente sociale del complesso. Faremo questo anche tenendo conto delle esigenze che attualmente vive il territorio, in termini di disagio abitativo e diritto alla casa”.

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