Teramo, presentato FA.C.E: il progetto che potenzia l’accesso ai servizi educativi dei bambini

Si chiama “FA.C.E. – Farsi Comunità Educanti” il progetto presentato questa mattina nella suggestiva cornice di Palazzo Melatino da Istituto Comprensivo ‘Zippilli-Lucidi’ e Comune di Teramo, presentato da Fondazione Reggio Children e selezionato dall’impresa sociale ‘Con i Bambini’ nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Il progetto, che avrà una durata triennale e si svolgerà nelle città di Reggio Emilia, Napoli, Palermo e Teramo, si propone di potenziare l’accesso ai servizi educativi e di cura dei bambini di età 0/6 anni attraverso la promozione della partecipazione delle famiglie, a partire da quelle in condizione di marginalità socio-economica.

 

L’obiettivo finale sarà quello di creare le condizioni per la costituzione di comunità educanti che portino ad una ridefinizione delle politiche educative nei territori coinvolti.

A rendere possibile il tutto è stata l’alleanza messa in campo dal Governo e dalle Fondazioni di origine bancaria, tra le quali Fondazione Tercas, che, con apposite agevolazioni fiscali previste nella Legge di stabilità per il 2016, ha voluto incentivare l’ulteriore impegno delle Fondazioni su questo fronte. Si è così costituito un Fondo alimentato dalle Fondazioni di origine bancaria (Fondo per il Contrasto alla Povertà Educativa Minorile) con una consistenza di 120 milioni di euro l’anno per tre anni. L’operatività del Fondo è stata assegnata all’impresa sociale “Con i Bambini” (interamente partecipata da Fondazione con il Sud), una società senza scopo di lucro che ha per oggetto l’attuazione dei programmi del Fondo. Tra i progetti finanziati del Bando Prima Infanzia figura proprio il progetto “FA.C.E”.

Nell’intervento di apertura dei lavori, il presidente della Fondazioe Tercas Enrica Salvatore ha espresso compiacimento per l’intensa attività svolta dall’impresa sociale che ha pubblicato i primi tre bandi (Prima Infanzia 0-6 anni, Adolescenza 11-14, Nuove Generazioni 5-14 anni) con i quali in due anni sono stati sostenuti e finanziati 249 progetti con un contributo pari a 202 milioni di euro. “La povertà educativa minorile in Italia – sottolinea – è diffusa in tutto il territorio nazionale. Dovrebbe essere una priorità assoluta per la politica, perché un Paese che abbandona i suoi ragazzi è un Paese che, di fatto, rinuncia al futuro”.

“E’ un grande onore – commenta il dirigente scolastico Lia Valeri – poter essere referente territoriale, assieme al Comune di Teramo, di un progetto come questo, che ci consentirà di ripensare insieme le politiche educative dell’infanzia. A questo proposito, un ringraziamento va all’impresa sociale ‘Con i Bambini’ e alla Fondazione Reggio Children, capofila di un’estesa rete di partner che, tra l’altro, ci vede coinvolti anche assieme ad alcune associazioni locali del terzo settore, Teramo Children e Deposito Dei Segni”.

Il progetto muove dalla necessità, per il comprensorio teramano, di fornire nuove risposte all’indomani del sisma, un evento che purtroppo ha causato una disgregazione dell’impianto sociale. Da qui la scelta, da parte dell’Istituto Comprensivo ‘Zippilli-Lucidi’ e del Comune di Teramo, di porsi a capo di un partenariato locale che è parte di una più estesa rete nazionale, con i quali lavorare insieme per il raggiungimento degli scopi progettuali.

 

“L’incontro di oggi – continua la Valeri – è un momento in cui presentare alla città e ai soggetti portatori di interesse le linee guida del progetto, che segue una parte più tecnica di coordinamento generale per dare il via alle attività. Il terremoto ha segnato una triste tappa nella storia della nostra città. La ripresa sociale, economica e morale va ancor più supportata in modo professionale nelle fasce di età prescolare e scolare. E’ essenziale che i nostri ragazzi possano avere le migliori condizioni formative e la serenità necessari a trovare il loro percorso nella nostra società. Il tessuto sociale soffre gli effetti del sisma, pertanto è nostro obbligo non far venir meno gli elementi che ci caratterizzano, come la resilienza, la solidarietà e il concetto di piccola comunità”.

Il progetto prevede la realizzazione di una mappatura dei bisogni di ciascuna delle città interessate con il coinvolgimento delle famiglie e la creazione di percorsi partecipativi locali per l’integrazione dei servizi per la prima infanzia. Si prevede, inoltre, la presentazione dei risultati a livello locale e lo scambio di buone prassi a livello nazionale. Infine, saranno implementati, attraverso la co-progettazione, interventi pilota su ogni territorio a sostegno del protagonismo delle famiglie e delle comunità. I destinatari diretti saranno circa 1500 genitori e circa 900 bambini.

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