Teramo, inchiesta sui prodotti radiologici. La Asl: “Noi parte lesa, reperiti nuovi dispositivi”

La Asl di Teramo, in una nota, fa sapere che “i militari del comando provinciale della guardia di finanza hanno sequestrato oggi 99 dispositivi di protezione individuale da radiazioni ionizzanti nei quattro presidi ospedalieri. Il sequestro si inserisce in un’indagine della Procura della Repubblica sulla non conformità al marchio Ce dei prodotti forniti in base a una gara d’appalto aggiudicata il 5 aprile del 2018”.

La nota fa seguito all’operazione condotta da questa mattina dai militari delle fiamme gialle negli ospedali della provincia teramana.

“Per garantire la prosecuzione di tutte le attività che implicano l’utilizzo dei dispositivi in questione e che interessano diverse  unità operative (Blocco operatorio, Radiologia, Gastroenterologia, Urologia, Neurochirurgia, Radiologia interventistica, Emodinamica, Utic e Cardiochirurgia) la Asl si è attivata immediatamente e ha provveduto a reperire in poche ore nuovi dispositivi di protezione. In questo modo è stata garantita la prosecuzione delle attività routinarie e di urgenza – prosegue l’azienda sanitaria – La Asl, parte lesa in tutta la vicenda, prende atto dell’inchiesta della magistratura, apprezza l’attenzione all’incolumità dei propri dipendenti ed è fiduciosa nei risultati delle indagini. Provvederà a stretto giro a nominare una commissione interna per le verifiche tecniche, per accertare eventuali responsabilità e muovere eventuali contestazioni alla ditta fornitrice. La Asl tiene ad evidenziare che il personale viene costantemente monitorato con l’applicazione di un dosimetro che rileva le radiazioni a cui ogni singolo operatore  è esposto e non sono risultate alterazioni nei parametri. I controlli sono eseguiti da una società terza specializzata nel settore”.

 

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