Teramo, azionisti Tercas: banca condannata a restituire 200mila euro. La sentenza

Teramo. Condannata a restituire a 4 risparmiatori 200mila euro di fondi investiti nel 2006 in titoli azionari. Oltre agli interessi legali per il periodo in questione.

 

Il Tribunale di Teramo ha emesso ieri, 21 gennaio, una sentenza-pilota in favore di quattro risparmiatori che avevano investito quasi 200.000,00 in azioni  della Tercas nel 2006.

I risparmiatori sono stati difesi, per Federconsumatori, da Massimo Cerniglia del Foro di Roma e da Domenico Di Sabatino del Foro di Teramo e avevano denunciato il comportamento non corretto e non trasparente della Tercas nel vendere loro i titoli azionari in occasione dell’aumento di capitale del 2006.

Si tratta di una delle prime sentenze sui cosiddetti titoli illiquidi e cioè su strumenti finanziari particolarmente rischiosi in quanto non quotati in borsa.

Nella sentenza del giudice Antonio Converti ha posto in evidenza alcuni aspetti.

 

Gli obblighi informativi in merito ai titoli non possono essere ricavati solamente dai voluminosi prospetti informativi di circa 200 pagine consegnati all’atto dell’acquisto dei titoli, ma devono essere forniti anche oralmente sempre all’atto dell’acquisto dei titoli e ciò in ossequio al Regolamento Consob. Lo stesso istituto di creduto non ha informato che le azioni era vendute al di fuori dei cosiddetti mercati regolamentati.

La Banca non ha fornito prova, come era suo onere, di aver dato una informativa specifica, completa, corretta, diligente e trasparente, né tanto meno di aver assicurato che i clienti avessero tutti gli elementi necessari per assumere una scelta di investimento consapevole, libera ed autodeterminante, obiettivo primario della normativa del settore finanziario;

Infine, l’istituto non ha provato di aver dato una informativa chiara e trasparente, per cui le negoziazioni erano inadeguate per tipologia ed oggetto, limitandosi ad apporre dizioni oscure e non trasparenti  e comunque clausole di stile tra l’altro prive di specifiche sottoscrizioni.

 

Con la conseguenza che la condotta complessivamente tenuta dalla Banca nella vicenda in esame è contraria a quanto stabilito dall’art. 29 del Regolamento Consob del 1998, non avendo la banca provato di aver adottato la particolare diligenza, correttezza  e completezza di informativa ed autorizzazione richiesta dalla legge e dalla unanime giurisprudenza.

La banca, in conclusione, è stata condannata a restituire tutte le somme impiegate per l’acquisto dei titoli, oltre rivalutazione ed interessi dal 2006 ed oltre alle spese legali.

Secondo gli avvocati Cerniglia e Di Sabatino la sentenza del Tribunale di Teramo è di rilevante importanza e rende giustizia ai risparmiatori che hanno comprato a suo tempo le azioni della TERCAS.

Sempre secondo i legali, la sentenza costituisce un essenziale precedente per tutti i  risparmiatori  che hanno intrapreso, con l’ausilio della Federconsumatori, il giudizio contro la Tercas, assorbita dalla Banca Popolare di Bari.

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