Sant’Egidio, aggressioni e minacce alla moglie: il giudice lo allontana da casa

Per 5 lunghi anni avrebbe sottoposto la moglie ad una serie di violenze, minacce anche id morte e vessazioni psicologiche.

 

Minacce, a volte aggressioni anche dinanzi ai due figli minori. Comportamenti acuiti, probabilmente, dall’uso di sostanze alcoliche. Ora, per il marito violento, G.E. 32 anni, operaio di Sant’Egidio alla Vibrata, è scattato il divieto di avvicinamento alla moglie e ai luoghi che vengono solitamente frequentati dalla donna.

Dovrà restare ad una distanza di almeno di 500 metri, anche dai figli. E dunque lasciare l’abitazione di famiglia.

 

Il provvedimento cautelare è stato notificato ieri all’operaio violento da parte dei carabinieri della stazione di Sant’Egidio alla Vibrata.

Provvedimento firmato dal gip del tribunale di Teramo, Domenico Canosa, su richiesta del pm Silvia Scamurra sulla scorta delle indagini effettuate dai carabinieri della locale stazione diretti dal luogotenente Mario De Nicola.

 

L’indagine. L’operaio, infatti, è accusato di aver ripetutamente maltrattato la moglie, 30enne, sottoposta ad una serie di comportamenti violenti e minacciosi. I carabinieri, infatti, hanno accertato che l’uomo, che faceva uso di sostanze alcoliche, dava vita a dei litigi con la donna, anche per futili motivi.

Nel corso degli anni di angherie, la donna sarebbe stata costretta a chiedere aiuto ai familiari o ai vicini di casa, per proteggere anche i due figli minori. In una circostanza, così come accertato dall’indagine, la giovane donna aveva fatto ricorso anche alla cura sanitarie, al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Omero, dopo essere stata picchiata dal marito.

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