Roseto, attivate le telecamere di videosorveglianza

18 telecamere per il servizio di videosorveglianza nelle zone sensibili di Roseto. Sono state accese di recente dopo che tra la fine di maggio e gli inizi di giugno sono stati eseguiti i lavori di cablaggio per il collegamento remoto con la centrale della polizia locale.

L’occhio del “grande fratello” scruta 24 ore su 24 via Latini, Piazza Dante, via Di Giorgio e soprattutto la zona centrale del lungomare Celommi. Le telecamere sono state installate su più lampioni della Pineta “Raffaello Celommi” in modo tale da garantire una copertura a 360 gradi all’interno del parco pubblico, osservando inoltre la zona di accesso alla stazione ferroviaria e il tratto di via Roma, la parallela del lungomare centrale. Il Comune di Roseto ha investito 15mila euro per la sistemazione e l’attivazione delle telecamere.

Il servizio di videosorveglianza verrà presto potenziato perché l’intenzione è quella di avere una copertura efficiente anche in altri spazi pubblici della città e ai due ingressi, a sud in prossimità dell’incrocio tra la statale 16 e la 150 e a nord, sia in prossimità del quartiere Borsacchio, sia a Cologna Spiaggia, zona rotonda. Il numero delle telecamere centralizzate con controllo remoto dovrebbe quindi essere raddoppiato entro un anno.

Il servizio sarà un valido deterrente contro eventuali episodi di vandalismo, furti, reati contro il patrimonio. Il progetto di installare le telecamere nasce proprio dalla necessità di contrastare il fenomeno di una certa microcriminalità fatta di furti negli appartamenti, di auto che negli ultimi tempi a Roseto è stata piuttosto accentuata.

I dati resi noti la scorsa primavera dalla questura di Teramo parlano chiaro: nel 2018, 943 reati commessi sul territorio comunale legati proprio ai furti in appartamenti, di vetture, nei negozi. 62 in più rispetto all’anno precedente. Il 9,48 per cento rispetto ai reati su tutto il territorio provinciale. Con le telecamere che hanno iniziato a controllare il territorio rosetano si spera in una regressione del fenomeno di microcriminalità.

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