Riapertura del 18 maggio: B&B discriminati. La protesta parte da Alba Adriatica

Alba Adriatica. Attività chiusa. Anzi no: aperta, ma solo per ospitare operatori della sanità o addetti che svolgono mansioni nell’ambito dell’emergenza Covid19. La maxi-ordinanza della Regione, che da lunedì 18 maggio consente di riaprire i battenti ad una serie di attività nel mondo turistico e ricettivo (stabilimenti balneari, alberghi, campeggi, rifugi e villaggi turistici), non sembra garantire uguale trattamento.

 

E’ il caso, per esempio, dei B&B e degli affittacamere che, al contrario, nell’ordinanza regionale non vengono considerati, o meglio la loro riapertura del 18 maggio è condizionata ad ospitare solo personale sanitario e figure analoghe. Va da sé che il provvedimento, giudicato da più parti discriminatorio rispetto alle altre categorie turistiche, sta creando più di una presa di posizione. Perché si materializza al termine di un lungo periodo di lockdown e, per le piccole attività, tornare a lavorare e riaprirsi al mercato turistico, appare un passaggio imprescindibile. E la protesta, in queste ore, sta prendendo forma e parte da Alba Adriatica, una delle località leader del turismo abruzzese.

 

” Anch’io aprirò la mia attività”, commenta Daniele Foglia, titolare di Villa Cesare, ” anche perché ritengo il provvedimento discriminatorio e in violazione di principi Costituzionali. Il paradosso è che possiamo aprire le nostre attività, ma solo per ospitare operatori sanitari. Che senso ha? Non ci hanno detto del perché di tale provvedimento. Prendiamo atto che le strutture extra-alberghiere sono le ultime ad essere prese in considerazione”. Poi alcune considerazioni, appaiono scontate. Perché concedere la riapertura solo agli alberghi e non alle strutture extra-alberghiere che non si connotano per la presenza di spazi comuni, dove la gestione del distanziamento sociale appare l’elemento principe per assicurare il rispetto delle misure di contenimento.

 

E mentre tutto il mondo turistico, che in ogni caso deve fare i conti con le novità del Covid19, si sta rimettendo in moto, i B&B abruzzesi continuano a vivere nel limbo. C’è chi ha deciso, anche se l’ordinanza dice il contrario, di aprire comunque le proprie attività, mentre l’Anbba (l’associazione di categoria di B&B e affitta-camere) si sta attivando per rimuovere quello che è un vincolo che appare decisamente discriminatorio.

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