Pineto, aumento Tari: la rabbia dei commercianti che sperano in un’amministrazione più sensibile

“Con l’ulteriore aumento del 2% della Tari, approvato nell’ultimo consiglio comunale, il Sindaco Verrocchio e la sua Amministrazione hanno disatteso l’esigenza di una necessaria riduzione delle tasse per le attività commerciali e artigianali di Pineto”.

Esordisce così l’Associazione commercianti e artigiani pinetese che ricorda come “molte delle quali hanno chiuso le saracinesche e spento definitivamente le insegne, altre si apprestano a farlo, gravate dai non pochi ed onerosi balzelli locali e nazionali. In aggiunta al perdurare della crisi economica, alla concorrenza “sregolata” dei colossi di Internet ed ai costi di gestione ,sempre più eccessivi ed insostenibili”.

“Il 40% del costo complessivo della Tari – un milione e 439.000 euro su tre milioni e 595.000 – è prelevato dalle casse delle attività produttive, in modo particolare da quelle semivuote dei negozi, bar, ristoranti, pizzerie e chioschi”.

“Per affrontare questa problematica, l’Associazione Commercianti e Artigiani Confesercenti di Pineto, il 13 settembre del 2017, aveva chiesto un incontro con gli amministratori. Richiesta non accolta, dimostrando indifferenza nei confronti di una categoria, il cui ruolo e sopravvivenza sono essenziali per una località a vocazione prettamente turistica come Pineto”.

“Ai commercianti, agli artigiani non resta che sperare in una futura amministrazione comunale più sensibile al destino di tanti piccoli e medi imprenditori, considerati dagli attuali inquilini dei piani alti del palazzo municipale come mucche da mungere fino all’ultima goccia di latte”.

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