Martinsicuro, inquinamento ambientale: condannati i vertici della Veco

Martinsicuro. Un anno e sei mesi e a ottomila euro di multa per tutti e tre gli imputati (ad eccezione di due capi di imputazione per i quali sono stati assolti con le formule perché il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato),  è l’esito del primo grado di giudizio contro il vertici della Veco, la storica fonderia di Martinsicuro.

 

Processo che si è chiuso dinanzi al giudice Lorenzo Prudenzano e che vedeva imputati i vertici della fonderia Veco di Martinsicuro, Maria Pia De Ascentis, presidente del consiglio di amministrazione dal 9 agosto 2012, Anna Vecchiotti, amministratore delegato dal 16 giugno 2012 e Carlo Azzolina, direttore dello stabilimento.

 

Lo stesso giudice ha condannato per illecito amministrativo anche la società, alla quale è stata applicata una sanzione pecuniaria pari a 60 quote, del valore di 258 euro ciascuna. I tre vertici e la società sono inoltre stati condannati al risarcimento del danno alle parti civili da liquidarsi in separata sede: il comitato difesa ambiente di Martinsicuro e alcuni privati cittadini.

Novanta giorni il termine fissato dal giudice per il deposito delle motivazioni.

I tre imputati erano accusati, a vario titolo, di reati che andavano dal disturbo al riposo o alle occupazioni delle persone per non avere adottato misure di contenimento del rumore proveniente dall’impianto, a tutta una serie di violazioni del decreto legislativo 152 del 2006 relativo alle norme sulla tutela ambientale: dall’emissione in atmosfera di polveri e sostanze inquinanti oltre i limiti consentiti allo smaltimento non autorizzato di rifiuti speciali e pericolosi.

 

“È un risultato storico per il nostro territorio e per il nostro impegno, che da anni attenzione con serietà le problematiche di inquinamento purtroppo presenti in modo significativo – ha commentato il presidente del comitato difesa ambiente di Martinsicuro Angelo Delfino – la nostra è un’attenzione propositiva e risolutiva del problema in chiave di verità ed accertamento delle responsabilità per una situazione non più tollerabile”.

Soddisfazione per la sentenza è stata espressa anche dall’avvocato Tommaso Navarra che rappresentava le parti civili: “Si tratta di un precedente importante che rende il giusto merito ad un’inchiesta articolata e complessa portata meritoriamente avanti con precisione ed accuratezza dal pm titolare Greta Aloisi e dalla polizia giudiziaria del Noe di Pescara”.

 

 

 

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