Martinsicuro, comparto della pellettiera: i numeri del consorzio e lo sguardo ai mercati asiatici

Martinsicuro. Cinquanta aziende, circa 2mila addetti e un fatturato che nel 2018 (che non è stato straordinario)  ha toccato i 100milioni di euro.

 

Sono i numeri di Atea, il consorzio che raggruppa i pellettieri della Val Vibrata e del Teramano. Uno dei distretti, che nonostante i cambiamenti degli ultimi anni e la crisi economica, continua a rappresentare un polo manifatturiero importante e di riferimento.

I numeri sono stati snocciolati da Francesco Palantrani, presidente del consorzio Atea, nel corso dell’iniziativa “un viaggio nella pelletteria italiana”, che si è tenuto dell’Hotel Villa Luigi a Villa Rosa di Martinsicuro. Un evento unico nel suo genere, almeno a queste latitudini, che ha toccato due temi fondamentali per il comparto.

Le strategie utili per i mercati internazionali e le tendenze moda (sempre con particolare riferimento ai mercati esteri). Il pomeriggio di approfondimento (aperto dagli interventi dal presidente della Camera di Commercio Gloriano Lanciotti e dall’assessore regionale Dino Pepe), ha consentito agli operatori del settore di avere input di assoluta importanza per quanto concerne le rispettive attività. Danny D’Alessandro (diretto generale di Assopellettieri), che ha sottolineato quella che è la nuova frontiera dell’internalizzazione.

In maniera particolare il Sud-Est Asiatico e Paesi come Giappone e Corea del Sud. E assolutamente fascinoso è stato il viaggio sulle tendenze moda per la prossima collezione autunno-inverno fatto da due referenti dello studio Mattori di Milano (Orietta Pellizzari e Matteo Bardi), con particolari attenzioni a tale potenziale mercato. Nel corso della serata è stato toccato il tema della formazione.

E la presenza in sala di una delegazione di docenti e studenti dell’istituto professionale per la moda di Sant’Egidio alla Vibrata (con in testa il dirigente scolastico Sandra Renzi) ha offerto ulteriori spunti di confronto.

 

Impostazioni privacy