L’estate nel vivo e l’abusivismo commerciale: l’intervento

La stagione estiva sta per entrare nel vivo, e mentre nessuno è in grado di stabilirne con certezza le dinamiche evolutive ne di prevederne il successo o meno, un solo fatto possiamo dare per certo ed incontrovertibile.

 

Le nostre spiagge, già sono e tra poco maggiormente saranno per l’ennesimo anno lo scenario preferito dell’abusivismo commerciale! Contraffazione, evasione e soprusi alla legalità impereranno ancora sotto gli occhi di tutti senza che si possa creare un serio argine al mare dell’illegalità.

Ventidue miliardi il giro d’affari dell’abusivismo turistico e commerciale in Italia e l’Abruzzo, il teramano in particolare, fa appieno la sua parte. Un vero oceano di denaro che passando per le mani dell’anello debole della catena rappresentato dai venditori abusivi sul demanio altro frutto non porta se non l’arricchimento delle mafie a scapito dell’economia abruzzese.

Da anni segnaliamo con forza il problema. Abbiamo portato le nostre istanze su tutti i tavoli della sicurezza regionali e provinciali. Abbiamo prodotto convegni, denunce, segnalato casi di successo come quello di Cervia-Milano marittima (dove il fenomeno è scomparso), abbiamo prodotto materiale informativo sulla pericolosità della merce e sulla illiceità del comportamento anche da parte degli acquirenti ma, tutto è stato vano. Onestamente stiamo faticando molto per tenere a freno le rivendicazioni e la voglia di gesti eclatanti da parte delle esasperate categorie del commercio che sono invece sottoposte a tutta la tassazione nazionale e locale, ed in particolare degli operatori su aree pubbliche già colpiti dalla spada di damocle della Bolkestein.

Si attendono a breve gli annunciati provvedimenti ministeriali improntati sul sanzionamento degli acquirenti, come chiediamo da sempre, ma ci chiediamo: quanto sono pronti i nostri comuni ad offrire supporto ed aiutare le forze dell’ordine in merito? I primi sequestri di merce sono già avvenuti a Montesilvano, il comune di Martinsicuro ha adottato una normativa più stringente.

Il comune di Pineto addirittura, ha concluso un accordo con gli operatori che finanzieranno la presenza di vigili stagionali in spiaggia, accordo del quale peraltro non vediamo ancora attuazione pratica, ma tutto ciò non basta. Solo un approccio intercomunale può funzionare. Solo il sanzionamento reale degli acquirenti effettuato su area vasta può iniziare a contrastare un problema che di fatto può essere affrontato e risolto solo dalle forze dell’ordine, Coadiuvate però dai comuni come l’esempio di Cervia-Milano Marittima insegna. In quel comune, grazie all’imposta di soggiorno, sono stati assunti vigili che presidiano fisicamente il demanio.

Molti comuni si avvalgono quest’anno dell’imposta di soggiorno in Abruzzo e nel teramano ma, a fronte di ciò, di tutto si disquisisce tranne che di investimenti dedicati al controllo delle spiagge ed alla sicurezza e legalità del commercio.

Eppure i danni reali, concreti, tangibili sull’economia locale sono evidenti. Così come evidente ed acclarata è la sempre maggiore importanza dell’asset sicurezza nelle scelte delle destinazioni turistiche. Confesercenti come sempre farà la sua parte nell’opera informativa ai cittadini e nel raccordo e dialogo tra le forze dell’ordine, i comuni e le prefetture, ma allo stato l’obiettivo non può che essere la soluzione definitiva di un problema non più sopportabile, in termini economici ed in termini di coesione sociale delle categorie del commercio.

 

(Daniele Erasmi – Presidente Confesercenti Abruzzo; Gianluca Grimi – Presidente Assoturismo Abruzzo).

Impostazioni privacy