Giulia Di Sabatino, la lettera del papà Luciano scritta a Mattarella

Determinazione e tenacia, per ottenere giustizia. Questi gli ingredienti che muovono il Coordinamento Codice Rosso delle attiviste Adele Di Rocco ed Elena Pesce, promotore dell’iniziativa che ha visto ancora una volta al centro dell’attenzione la vicenda di Giulia Di Sabatino, la giovane morta a 19 anni e trovata senza vita al di sotto di un viadotto della A14.

 

Dopo l’interessamento e su impulso dello staff del Presidente della Repubblica presente ieri a Teramo per l’organizzazione della visita odierna di Sergio Mattarella, si è svolto un lungo incontro tra il Prefetto di Teramo,  Graziella Patrizi ed i genitori della ragazza, Meri Koci e Luciano Di Sabatino. Animati dalla ferrea volontà nella ricerca della verità riguardo la morte della loro figlia, sempre più convinti sulla scorta dei numerosi elementi oggettivi emersi che non si tratti di un suicidio.

Distrutti emotivamente, ma soddisfatti, i genitori all’uscita dall’incontro con il Prefetto, che dopo aver mostrato grande empatia dal punto di vista umano, ha dato anche la propria disponibilità ad un interessamento oltre che a trasmettere al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il plico ricevuto nelle sue mani, contenente documenti riguardanti il caso, alcune foto di Giulia e la commovente lettera scritta da papà Luciano.

“Sono un padre di famiglia, il padre di Giulia e di Vanessa che fino a 5 anni fa, era il papà più felice del mondo”.

“Sentire la sorella Vanessa da Londra che spesso mi chiede con voce tremante “Papà hanno riaperto il caso di Giulia” mi fa l’effetto di un

coltello al cuore”. “Avremo mai giustizia? Avremo mai una risposta? Io non mi rassegno e continuo a perseguire la via della verità perché è quello che mi chiede Giulia, quando mi appare in sogno e mi sorride”.

“Papà mi manchi troppo”.

Questi alcuni stralci della toccante lettera scritta al Presidente della Repubblica Mattarella.

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