Crognaleto, il sindaco D’Alonzo sul caseggiato Gran Sasso: “Recuperarlo anzichè demolirlo”

Il sindaco di Crognaleto Giuseppe D’Alonzo interviene con un comunicato sulla vicenda dello storico caseggiato “Gran Sasso d’Italia” al Bivio di Prati di Tivio, che versa in uno stato di abbandono.

 

”un caseggiato storico che rappresenta un po’ l’entità dell’entroterra, la porta d’ingresso all’area montana e quindi, poiché si parla di viabilità e accesso alle aree interne, sento il dovere ma ancor più la voglia di dire la mia in termini di appartenenza ad un territorio come la montagna. Ci risiamo, finite le passerelle, finito il momento elettorale, torniamo nella nostra solitudine, nel nostro abbandono e con le nostre tante difficoltà come ad esempio la questione che coinvolge lo stabile indicato. Siamo di fronte ad una legittima preoccupazione della proprietà viaria, ad un sistema burocratico-amministrativo e nel mezzo uno stabile che racconta la storia del territorio (la sola memoria di Luigina) che invece di essere tutelato, invece di essere messo in sicurezza e perché no recuperato, pare venga demolito distruggendo cosi anni di storia e memoria di un territorio già fragile di suo.”

“Penso allo stato dei luoghi dopo la demolizione, la parete da consolidare, l’impatto ambientale, insomma vedo meglio il recupero dell’immobile in virtù della stessa memoria e dello spirito di mantenimento di queste collettività che passa necessariamente anche attraverso il mantenimento dei beni che segnano la storia. Ritengo anche che l’ammaloramento dell’immobile sicuramente aggravato dal sisma, possa essere recuperato con opere di messa in sicurezza coinvolgendo il sistema di Protezione Civile, gli Enti Comunali e sovraccomunali, insomma l’impegno di tanti per la salvaguardia delle aree interne. La montagna, alla quale tutti fanno riferimento, ha bisogno di cose concrete, di realtà, di condivisioni, di considerazioni. Non vedere più quella scritta “Gran Sasso d’Italoa” spinge il pensiero alla sempre più insussistenza della bella nostra stazione sciistica, dove poca attenzione si è prestata e quel poco gestito anche male. Regna la disaffezione, quanto fatto dalla provincia, riferito alla gestione degli impianti di risalita, porta tutti noi ad un pensiero di demoralizzazione e di rabbia.”

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