Covid19 Atri: polemiche sulla beneficenza al San Liberatore. “Non è stata rispettata la privacy dei donatori”

Atri. Da quando l’Ospedale San Liberatore di Atri è stato convertito, a causa dell’emergenza sanitaria tuttora in corso, in Covid Hospital, la struttura sanitaria è tornata sotto i riflettori pubblici ottenendo, con grande soddisfazione di tutti, buoni risultati sotto il profilo ospedaliero.

 

Per sostenere il Covid Hospital, circa un mese fa, è stato anche aperto un conto corrente solidale in cui far confluire le donazioni di quanti avrebbero voluto supportare il personale medico e paramedico dell’ospedale atriano. Le donazioni ricevute tramite la piattaforma online “sono dal Sindaco Piergiorgio Ferretti personalmente devolute nel fondo del Comune di Atri per utilizzarle nell’acquisto di attrezzature, mascherine, tute, guanti, prodotti igienizzanti, avendo premura di informare voi donatori – nella massima trasparenza – riguardo all’acquisto del materiale”, si legge sul sito del Comune di Atri.

Ed è proprio in questo ambito, quello della trasparenza, che si inserisce la segnalazione di un cittadino di Atri che lamenta la mancanza di rispetto della privacy nel trattamento di alcuni dati.

donatori atriMa facciamo un passo indietro: il Comune di Atri ha affidato ad un periodico locale la pubblicazione delle notizie istituzionali inerenti l’emergenza Covid19. Tant’è che una copia del giornale è stata distribuita, e lo sarà fino al 29 aprile, a tutti i nuclei familiari insieme alle mascherine protettive monouso. Ciò che ha fatto accendere la polemica e ha dato vita alla segnalazione da parte del cittadino, è una pagina del periodico in cui sono riportate somme e nominativi di quanti hanno fatto una donazione a sostegno del San Liberatore Covid Hospital. “Il Comune non può permettere distinzioni sociali tra cittadini, tra quelli bravi che hanno fatto beneficenza e quelli meno bravi che non l’hanno voluta o potuta fare e tra quelli che hanno potuto donare meno e quelli che hanno potuto donare di più”, dice il nostro lettore.

Assolutamente irritato da questa iniziativa si è detto anche Luciano Monticelli, consigliere onorario della Regione Abruzzo ed esponente nazionale di Italia Viva, il cui nome è comparso tra gli altri. “Ho sempre difeso da politico il nosocomio e anche questa volta ho fatto una donazione all’ospedale San Liberatore ma non volevo e non voglio nessuna pubblicità”, ha riferito al nostro giornale. “L’ho fatto senza nessun problema facendo delle donazioni anche per altre situazioni e sempre legate al Coronavirus. Non avrei mai dato l’assenso ad apparire”, ha concluso Monticelli che ha provveduto ad informare anche il Sindaco della città ducale.

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