Capra Teramana, avviato il progetto di recupero nell’area del Parco

“Tutela della Biodiversità, tutela del territorio e conservazione delle buone pratiche agro-silvo- pastorali da sempre presenti e con sapienza conservate dalla Comunità identitaria del Parco, possono e devono utilmente coesistere rappresentando il punto di sintesi migliore della funzione storica di un Parco” con queste parole, il Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Avv. Tommaso Navarra, illustra l’avvio del progetto “Capra teramana: nuove opportunità da un’antica razza autoctona”.

 

L’iniziativa muove proprio su questo assunto, con l’intento di creare una positiva sinergia tra obiettivi di salvaguardia e possibilità di diversificazione del reddito da parte degli operatori.

 

Nel settore zootecnico si è assistito, nel tempo, ad una progressiva riduzione delle razze autoctone allevate, che hanno portato a vere e proprie situazioni di emergenza, tali da generare anche la possibile scomparsa di un patrimonio genetico, frutto di secolare e sapiente attività agro-zootecnica.

 

Il progetto, dunque, punta a valorizzare ed incrementare numericamente questa particolare razza, tipica della zone appenniniche della provincia di Teramo e, contestualmente, prevede uno studio dedicato alle caratteristiche dei prodotti da essa ottenibili, in modo da rendere l’allevamento economicamente sostenibile.

 

Prestigioso partner del progetto è l’Università di Teramo – Facoltà di Bioscienze, forte della sua esperienza nel campo delle produzioni di qualità.

 

Gli allevatori giunti in posizione utile in graduatoria, a seguito di Avviso di manifestazione di interesse pubblicato dall’Ente Parco, seguiti dai tecnici dell’Area protetta e dai ricercatori dell’Università, si prefiggono, quindi, l’ambizioso obiettivo di dimostrare quanto le produzioni di qualità derivate da questa antica razza, consentano di soddisfare sia le esigenze di mercato che di conservazione della biodiversità zootecnica.

 

Come per tutti i tipi genetici autoctoni, anche la Capra teramana deposita il suo futuro in mano alle Comunità identitarie del Parco, nell’ambito di una società sempre più attenta e legata alla tipicità e alle caratteristiche storico-culturali del territorio.

 

Tre allevatori del teramano si occuperanno ognuno di incrementare di 40 capi la consistenza di capre teramane.

 

L’Ente Parco mette a disposizione:

 

Fino a € 15.000,00 da destinare all’acquisto di capre teramane;

 

€ 5.000,00 da destinare all’Università di Teramo per lo studio e le analisi chimico-fisiche dei prodotti derivati dalla capra teramana – latte e carne – e per la verifica all’appartenenza alla razza dei nuovi capi acquistati tramite controllo genetico e misurazioni biometriche.

 

Si auspica un effetto volano, con un potenziale incremento del numero di allevatori interessati.

 

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